Il governo di Tripoli aveva dichiarato di averli «rilasciati», masarebbe stato più corretto dire «abbandonati». E così, non sapendo dove andare, molti migranti sopravvissuti al bombardamento del 3 luglio del centro di detenzione di Tajoura, stanno tornando dentro il capannone devastato, nonostante le condizioni all’interno siano ancora più invivibili e i rischi di essere di nuovo presi a bersaglio della guerra, che va avanti ancora più violenta tutto intorno, siano aumentati esponenzialmente. A denunciare questa situazione, che riguarda circa 300 persone sopravvissute all’attacco aereo notturno attribuito all’aviazione del generale Haftar costato la vita a 53 persone con il ferimento di...