I marò contro i pirati, ma su quella nave non c’erano pirati
I militari italiani in azione sul mercantile Galata Seaways, Napoli – Foto ansa
Politica

I marò contro i pirati, ma su quella nave non c’erano pirati

Immigrazione Tre denunce per un coltello tra i 15 migranti sulla nave arrembata dalle forze speciali: tra loro due donne (una incinta), tre ricoverati
Pubblicato più di un anno faEdizione del 11 giugno 2023

A sentire Guido Crosetto, che venerdì ha raccontato l’episodio con una certa eccitazione nella masseria di Bruno Vespa, la scena è da film d’azione. «C’è una nave turca che è stata sequestrata da dei clandestini, vicino a Napoli, ci sono le forze speciali italiane che stanno cercando di riprenderla…», ha detto il ministro, scusandosi per il fatto di guardare il proprio smartphone con una certa frequenza.

LA STORIA È QUELLA della Galata Seaways che, partita dal porto di Topcular e diretta a Sete, in Francia, all’altezza di Ischia ha lanciato un allarme per la presenza di dirottatori a bordo. Da lì il blitz dei marò, che nel giro di sette ore hanno riportato la situazione alla normalità. A seguire sono state fermate quindici persone a bordo – tredici uomini e due donne, di cui una incinta – e tre sono state denunciate a piede libero per possesso d’armi: due coltelli e un taglierino. Nessuna accusa di dirottamento, almeno per ora, ma i quindici – che viaggiavano in maniera irregolare – restano a disposizione dell’autorità giudiziaria: in quattro sono in ospedale per accertamenti, gli altri sono stati mandati in un centro d’accoglienza.

La vicenda, che Crosetto narra come un assalto di pirati a una nave commerciale, appare però come una storia di disperazione in mare aperto, una delle tante degli ultimi anni. «Quando ci hanno scoperto a bordo avevamo paura che ci fermassero per rimpatriarci», hanno spiegato agli investigatori i migranti bloccati, fornendo in questo modo una chiave di lettura molto diversa rispetto a quella dell’assalto pirata sventato dalle truppe d’assalto con un’operazione speciale.

I militari italiani in azione sul mercantile Galata Seaways, Napoli – foto ansa

L’ALLARME, PERÒ, sulla Galata Seaways c’è stato davvero: nel primo pomeriggio di venerdì, a circa 90 miglia a sud ovest di Napoli, il comandante ha inviato un sos per pirateria e ha messo in atto il protocollo standard per episodi di questo tipo: i 16 uomini dell’equipaggio e i 3 passeggeri si sono rintanati nelle cabine e nella zona protetta della nave, mentre chi è rimasto in plancia ha fatto immediatamente rotta verso il porto più vicino. Nel mentre si è attivato il pronto intervento della Marina: due elicotteri hanno raggiunto l’imbarcazione, la guardia costiera e la guardia di finanza l’hanno abbordata e gli incursori e i fucilieri della San Marco si sono calati sul ponte con delle corde. Visto il dispiegamento di forze, i presunti dirottatori sono andati a nascondersi: alcuni nella stiva, altri sotto ai camion, altri ancora sopra i container. La lunga durata del cosiddetto blitz, a quanto si apprende, sarebbe stata causata proprio dal tempo necessario per trovare queste persone, che non hanno opposto alcun tipo di resistenza.

Il sostituto procuratore di Napoli Enrica Parascandolo ha ascoltato sia l’equipaggio sia i clandestini in qualità di persone informate sui fatti, non di indagati. Il comandante le ha raccontato di aver visto due persone armate di coltello che si aggiravano sul ponte, e così ha deciso di chiedere aiuto. Ad ogni buon conto non ci sono stati feriti, né risulta che qualcuno sia stato minacciato.

IERI, TRA LE ALTRE COSE, era la Festa della Marina Militare, e l’episodio avvenuto nel Tirreno ha scatenato una girandola di commenti tra l’entusiastico e l’estasiato, soprattutto dalle parti della maggioranza di governo. E così abbiamo la vicecapogruppo alla Camera Augusta Montaruli che straparla di «atto criminale senza precedenti» e ringrazia «il grande lavoro dell’esercito, del ministro Crosetto e del governo» per aver risolto la faccenda. Poi c’è il capogruppo Tommaso Foti che coglie l’occasione per reclamare le scuse di chi ha polemizzato sulla parata del 2 giugno. Non fa cenno alla vicenda Giorgia Meloni, che si complimenta con la Marina attraverso una metafora: «L’Italia è e rimane la nave più bella del mondo. E il mare che è chiamato a solcare non sarà sempre calmo. Ci saranno onde e venti forti, ma anche periodi di bonaccia. Ma sarà fondamentale una cosa: tenere sempre la barra dritta e non avere paura». Crosetto, infine, si è congratulato con un tweet: «I dirottatori della nave sono stati catturati, tutto è finito bene». Peccato che, almeno sin qui, nessuno sia stato accusato di dirottamento.

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