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I lavoratori Boeing sconfessano l’accordo del sindacato. Lo sciopero continua

I lavoratori Boeing sconfessano l’accordo del sindacato. Lo sciopero continuaDipendenti Boeing manifestano dopo il rifiuto dell'accordo con l'azienda – Lindsey Wasson/Ap

Stati uniti 64% i contrari all'intesa, che prevedeva un aumento del 35% dello stipendio, ma non un ritorno alle pensioni retributive

Pubblicato 3 giorni faEdizione del 25 ottobre 2024

Continua lo sciopero di 33mila operai dell’azienda aeronautica Boeing nella regione di Seattle (Stati Uniti), in corso ormai da un mese e mezzo. Nella serata di mercoledì 23 ottobre, i lavoratori, organizzati dal sindacato International Association of Machinists and Aerospace Workers (Iam), hanno bocciato a larga maggioranza (64% i contrari) l’intesa negoziata fra la leadership del sindacato e i rappresentanti dell’azienda. L’accordo prevedeva un incremento salariale del 35% su quattro anni e un miglioramento dei benefici pensionistici, ma non un ritorno al calcolo delle pensioni col metodo retributivo. Quest’ultima era una delle richieste principali degli scioperanti, che chiedono una marcia indietro rispetto alle concessioni all’azienda fatte dal sindacato nello scorso decennio. Dopo il voto che ha dato il via allo sciopero il 13 settembre, è la seconda volta che gli iscritti sconfessano un accordo negoziato dai dirigenti del sindacato, dimostrando che sono determinati a continuare a lottare per ottenere migliori condizioni lavorative. Del resto gli operai della Boeing non sono nuovi a lunghi scioperi: nel 2008, incrociarono le braccia per 57 giorni.

Il prolungamento dello sciopero aumenterà le pressioni dei mercati finanziari sull’azienda, che negli ultimi mesi si trova a fronteggiare una crisi senza precedenti dovuta all’emergere di grossi dubbi sulla sicurezza dei suoi velivoli, dopo alcuni incidenti registrati su aeromobili prodotti da Boeing. Peraltro, una delle richieste degli operai in sciopero è proprio quella di fornire salari e formazione adeguata alle loro responsabilità. Nella stessa giornata in cui gli iscritti dello Iam hanno rifiutato l’accordo, l’azienda ha annunciato i dati trimestrali peggiori degli ultimi 4 anni, riportando una perdita netta di sei miliardi di dollari.

Secondo i calcoli di alcuni analisti finanziari, lo sciopero sta costando a Boeing almeno 50 milioni di dollari al giorno, che potrebbero continuare ad aumentare vertiginosamente a causa del ritardo nella consegna di nuovi velivoli, di cui si sono già lamentati i Ceo di svariate compagnie aeree, dalla low-cost Ryanair a Emirates. L’azienda ha annunciato un piano che prevede un taglio della sua forza lavoro del 10% (circa 17mila lavoratori) a partire da novembre. L’esito del voto è un brutto colpo anche per l’amministrazione Biden-Harris, che aveva inviato a Seattle la ministra del lavoro ad interim Julie Su per favorire il raggiungimento di un accordo fra le parti. Con le elezioni presidenziali del 5 novembre che incombono, e i sondaggi che danno Harris e Trump a una distanza ridottissima, i democratici vogliono fare di tutto per assicurarsi il voto degli iscritti al sindacato.

 

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