Non sarà affatto agevole per gli osservatori elettorali della già non particolarmente affidabile Organizzazione degli Stati americani verificare la correttezza delle consultazioni presidenziali che si terranno domenica in Honduras. E per un semplice motivo: stiamo parlando di un narco-stato a tutti gli effetti (manovrato dai cartelli messicani) che garantisce impunemente il transito della cocaina oltre che il lavaggio di una fetta dei suoi proventi. Basti pensare che Tony Hernandez, fratello del presidente uscente Juan Orlando (al governo dal 2013 per il Partido Nacional), si è visto affibbiare l’ergastolo negli Stati uniti per narcotraffico nel marzo scorso. Mentre lo stesso Juan...