Sarà l’ultima volta. Lo ha confermato ieri in conferenza stampa un gioioso Harrison Ford: dopo Indiana Jones e il Quadrante del Destino – nelle sale dal 28 giugno – l’attore, insignito della Palma d’oro onoraria, si separerà dal personaggio. Già quest’ultimo capitolo aveva sollevato qualche dubbio sull’opportunità o meno di interpretare il celebre avventuriero a 80 anni suonati. Ford ha risposto così: «Volevo vedere su di lui il peso della vita, e come questo lo spingesse a reinventarsi. Volevo che avesse una relazione con una donna che non fosse un flirt». L’attore è stato comunque ringiovanito per alcuni passaggi del film, il cui inizio è ambientato nel 1944. «La tecnologia è evoluta ad un punto che tutto sembra molto realistico, non è semplice magia da Photoshop ma la mia faccia 35 anni fa, dal momento che alla Lucasfilm hanno conservato ogni frame dei lavori che abbiamo realizzato insieme. È un trucco ma è giustificato dalla storia, se non fosse stato onesto dal punto di visto emotivo non avrebbe funzionato. Comunque, non vorrei oggi essere quel ragazzo: sono felice di chi sono, è stato bello essere giovane ma adesso mi piace avere l’età che ho».
È quindi un attore in pace con se stesso a parlare, che racchiude in poche frasi il bilancio rispetto all’avventura iniziata 40 anni fa con la saga diretta da Steven Spielberg – la cui eredità, stavolta, è stata raccolta da James Mangold: «Amo quello che Indiana Jones ha portato nella mia vita. È semplicemente straordinario vedere una reliquia della tua vita mentre passa, con il calore di questo luogo e il senso di comunità, l’accoglienza è stata inimmaginabile. Tutto questo mi ha fatto sentire bene».