Un «No english» urlato nella cornetta subito riagganciata. È l’unica risposta ottenuta dall’aereo Moonbird quando alle 9.12 del 18 marzo scorso ha avvistato un’imbarcazione in difficoltà e provato a contattare le autorità libiche ai nove numeri telefonici di cui era in possesso. Negli altri otto casi ha ascoltato il suono di un fax, dell’apparecchio fuori posto, dell’utente occupato o semplicemente tanti squilli a vuoto. Queste informazioni emergono dal registro di bordo del velivolo dell’Ong Sea-Watch, che il manifesto ha potuto consultare. Al suo interno sono registrati 31 tentativi di chiamate e 9 mail inviate per sollecitare il soccorso di 49...