Con la sensibilità estrema che lo caratterizzava il poeta R. M. Rilke esprimeva in un sonetto il concetto che qualunque morte ingiusta, quella di un innocente in particolare, emanava una sorta di eco che doveva colpire la nostra sensibilità ottusa da una quotidianità fatta di gesti meccanici, indifferenti a ciò che accade oltre la nostra materialità. Riflettere sulla morte di chi rischia la vita per una vita migliore, di chi mette in gioco ciò che ha di più caro, i propri figli, il futuro, per ricavarsi uno spazio, seppur angusto, di autodeterminazione, non è speculare sui morti, come ha dichiarato,...