Nel 1945 il filosofo e storico Gerald Heard scrisse una memoria del suo amico di gioventù Glyn Philpot, morto sette anni prima. La distanza temporale dal decesso concesse a Heard la possibilità di redigere delle righe ben ponderate e nello stesso tempo affettuose, nelle quali elogiò la laboriosità, l’ingegno poetico, l’eleganza dei modi del pittore, definendo la sua figura all’esordio, non senza malizia, come «la giovane promessa della vecchia guardia». Philpot, in effetti, da giovane ebbe i modi di un vecchio maestro e morì come un artista d’avanguardia, un’avanguardia tutta sua se si vuole, che gli costò non poco in...