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Gli azzurri e la battaglia di Dublino

Gli azzurri e la battaglia di Dublino

Rugby Sfida impari per l'Italia al Sei Nazioni che domenica sfida l'Irlanda, ancora in corsa sia per il titolo che per la Triple Crown.

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 26 febbraio 2022

La Francia è la sola squadra imbattuta dopo i primi due turni del Sei Nazioni di rugby. Sabato scorso ha sconfitto con merito l’Irlanda, sua principale avversaria per la conquista del titolo. Domani pomeriggio i coqs sono a Edimburgo per affrontare la Scozia, reduce dalla sconfitta di strettissima misura (20-17) a Cardiff. Il XV de France è convinto di poter finalmente mettere le mani su un trofeo che non vince dal 2010 e coltiva sogni di grande slam. Dovrà però vincere al Murrayfield, poi battere i gallesi e infine aspettare la sfida con gli inglesi nel big match dell’ultima giornata che giocherà in casa. Ma non deve prendere sottogamba gli scozzesi capaci di esaltarsi tra le mura amiche. Non ci sarà l’ala Gabin Viliere, finora uno dei migliori giocatori del torneo, che difficilmente potrà recuperare dalla frattura al volto rimediata contro l’Irlanda: per lui il Sei Nazioni è quasi certamente finito. Anche la Scozia ha perso alcune importanti pedine: il pilone Sutherland, il seconda linea Gray e il flanker Ritchie.

IL SECONDO match della giornata mette in scena una delle sfide più appassionanti nella storia del rugby, il confronto tra Inghilterra e Galles. E’ in gioco una rivalità antica alimentata da secoli di storia. Si gioca al Twickenham, la “fortezza” del XV della Rosa, ma l’Inghilterra rimane un’incognita: ha perso il confronto con la Scozia (per il secondo anno consecutivo) e ha poi travolto l’Italia, ostacolo tutt’altro che insormontabile. Il suo è un gioco ampiamente brevettato ma non tutti gli interpreti hanno finora convinto, soprattutto nella trequarti dove il solo Marcus Smith ha dimostrato di meritare la maglia di titolare. Quanto al Galles, che all’esordio era stato travolto dagli irlandesi e che la stampa anglosassone colloca in una annata “di transizione”, per quanto lunga possa essere la lista delle assenze illustri causa infortuni non può esimersi da onorare al meglio l’impegno. Comunque vada sarà battaglia e nulla va dato per scontato. Domenica tocca all’Italia. Sarà a Dublino, su un campo difficile, contro un’Irlanda che si sente ancora in corsa sia per il titolo che per la Triple Crown. La distanza che separa le due squadre è semplicemente abissale, almeno in questo momento. Se si parla di tecnica o di mentalità, di potenza o di intensità, non c’è confronto possibile. La scelta di Kieran Crowley di portare in panchina ben sei giocatori del pacchetto di mischia, comprese due terze linee (Steyn e Zuliani) e due soli trequarti (il mediano di mischia Alessandro Fusco e il centro Marco Zanon) la dice lunga sulle aspettative: match ruvido e fisicamente impegnativo. Nella sua versione migliore il gioco irlandese può esprimere sprazzi di perfezione rugbistica: controllo dei punti di incontro, velocità, interpretazione delle fasi, varietà delle opzioni. Johnny Sexton, il faro della squadra, è recuperato dall’infortunio ma andrà in panchina.

Irlanda: Lowry; Hansen, Ringrose, Henshaw, Lowe; Carbery, Gibson Park; Doris, Van der Flier, O’Mahony; Baird, Beirne; Furlong, Sheehan, Porter.

Italia: Padovani; Bruno, Brex, Marin, Ioane; Garbisi, Varney; Halafihi, Lamaro, Pettinelli; Ruzza, Cannone; Ceccarelli, Lucchesi, Fischetti.

Classifica: Francia 9; Inghilterra e Irlanda 6; Scozia 5; Galles 4; Italia 0.

Tv: Scozia-Francia (SkySport Arena, 15:15)

Inghilterra-Galles (SkySport Arena, 17:45)

Irlanda-Italia (domenica, SkySport 1, 16:00).

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