Sport

Italia, un buon motivo per guardare avanti

Italia, un buon motivo per guardare avantiUn'azione di Galles Italia – foto Ansa

Rugby E’ il Sei Nazioni dell’Irlanda che vince il torneo pur con qualche affanno finale. Ma è anche l'anno degli azzurri che finalmente danno dimostrazione di buon gioco e tenuta

Pubblicato 6 mesi faEdizione del 18 marzo 2024

E’ il Sei Nazioni dell’Irlanda, che giunge al traguardo stanca e un po’ sgonfia ma con sufficiente mestiere per portare a casa una vittoria di misura (17-13) ed è quanto le serviva per bissare il successo dello scorso anno. Ancora una volta il weekend di San Patrizio le porta bene. Ma è anche il Sei Nazioni dell’Italia, che sconfigge il Galles a Cardiff e chiude il suo torneo con il miglior bilancio di sempre: 2 vittorie, 1 pareggio e 2 sconfitte. Al Millennium Stadium è finita 24 a 21, un piccolo scarto di punti che non dà però conto di un match che ha visto gli azzurri sempre in vantaggio e i gallesi sempre a rincorrere. Qualcosa è accaduto. E’ stata un’edizione molto combattuta e lo certifica la classifica finale. C’è una nazione vincitrice, non una dominatrice assoluta: niente grande slam, niente Triple Crown, soltanto l’erratica Scozia può tenersi stretta la sua quarta Calcutta Cup consecutiva. La Francia ha rimediato a un torneo fino a quel momento fallimentare con un penalty da metà campo all’ultimo minuto di Thomas Ramos che le ha permesso di sconfiggere gli inglesi e chiudere al secondo posto. Le Crunch non ha tradito le attese: sfida bella, palpitante, dai continui rovesciamenti di fronte e un punteggio che ha ballato per tutta la partita.

L’ITALIA, parliamone. Abbiamo una squadra? Pare di sì. Lasciamo per un momento da parte la classifica e il cucchiaio di legno finito in mani gallesi dopo gli otto consecutivi “conquistati” dagli azzurri. E’ vero, col vecchio punteggio (2-1-0 punti, nessun bonus) l’Italia avrebbe chiuso al quarto posto e non al quinto, ma da anni il torneo ha adottato il sistema dell’emisfero Sud e tutto conta, anche le mete di troppo incassate in qualche partita. Che cosa è cambiato, allora? Andiamo per punti. Primo, la continuità nel gioco: con la sola eccezione del match di Dublino, l’Italia ha giocato un buon rugby durante tutto il torneo, e questo per ventiquattro edizioni non era mai accaduto. A volte si partiva bene e si finiva malissimo, oppure si partiva male, a metà cammino arrivava una vittoria che illudeva e si concludeva con delle sonore batoste. Questa volta no. Secondo, la tenuta atletica. L’Italia era quella squadra che dopo primi tempi promettenti andava negli spogliatoi per poi rientrare in campo distratta e molliccia, e i finali di partita erano un incubo. In questo caso non è successo e i secondi tempi con Francia e Scozia hanno fatto vedere una squadra azzurra capace di combattere fino all’ultimo secondo. Terzo, la difesa, capitolo fondamentale.

Il rugby è gioco di squadra è il collettivo conta più di tutto, dunque parlare di singoli suona malissimo. Però le individualità contano: se ne hai soltanto una o due è un problema, se non ne hai nessuna è un disastro (chiedere ai gallesi), se ne hai molte tutto va per il meglio perché ci sono alternative e c’è concorrenza

Con Kieran Crowley gli azzurri avevano trovato un gioco d’attacco bello ma spesso rischioso: nel 2022, primo Sei Nazioni con il neozelandese alla guida, l’Italia aveva segnato 5 mete e ne aveva subite 27; nel 2023 le mete fatte erano salite a 9, quelle subite erano scese a 22 ma la difesa era rimasta un punto debole poi certificato nel disastroso mondiale dello scorso autunno. Gonzalo Quesada, da buon argentino, ha puntato sul rafforzamento della difesa: va bene attaccare con il gioco alla mano ma non sempre e non da qualunque posizione del campo. Soprattutto, senza una buona difesa non si va da nessuna parte. Risultato: 9 mete segnate in questo Sei Nazioni, 16 subite, che sono ancora troppe ma che hanno fatto la differenza rispetto a un anno fa. Inoltre: Italia prima nella classifica dei turnover nei punti di incontro. Nota a margine: le due mete subite dai gallesi al 79’ e all’82’, seppure con la vittoria ormai in tasca, sono un piccolo crimine rugbistico.

ARGOMENTO proibito o quasi: i singoli. Il rugby è gioco di squadra è il collettivo conta più di tutto, dunque parlare di singoli suona malissimo. Però le individualità contano: se ne hai soltanto una o due è un problema, se non ne hai nessuna è un disastro (chiedere ai gallesi), se ne hai molte tutto va per il meglio perché ci sono alternative e c’è concorrenza. Per un anno, mentre aspettavamo l’esplosione delle giovani promesse, siamo rimasti appesi ai guizzi miracolosi di Ange Capuozzo, metaman diventato indispensabile. Poi sono cresciuti gli altri e con loro la qualità del nostro gioco. Tommaso Menoncello, 22 anni, che con Ignatio Brex ha formato la miglior coppia di centri di questo torneo. Paolo Garbisi, maturato a Monpellier e ora in forza al Tolone, finalmente un mediano di apertura capace di far bene tutto. Il capitano Michele Lamaro, miglior placcatore. Monty Ioane, il più efficace nel rompere i placcaggi e guadagnare metri. Federico Ruzza, che capeggia la classifica delle touches vinte. Giacomo Nicotera, una bella sorpresa. E poi le riserve: Lorenzo Pani, Ross Vintcent, fondamentali in molti momenti. Da ultimo la scoperta del figlio d’arte Lynagh.

Abbiamo visto una squadra giocare e pensare da grande squadra e questa è la novità. Può bastare? No, non basterà se non ci saranno altri miglioramenti, se il gioco tattico al piede non sarà fatto meglio e non regalerà palloni per i contrattacchi avversari, se la difesa non farà ulteriori progressi o se non vi sarà maggior capacità di sfruttare i momenti favorevoli. Il rischio di una ricaduta è sempre dietro l’angolo ma per la prima volta la creatura appare giovane e forte anziché gracile ed esposta alle intemperie. Un buon motivo per guardare avanti.

 

 

 

 

 

Consigliato dalla redazione
Rugby, parte la caccia agli All Blacks

Rugby, parte la caccia agli All Blacks

Ultimi di Sport

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento