Tre match, tre vittorie, una media di cinque mete segnate a partita e tante altre cose. La corsa dell’Irlanda pare quella di un purosangue lanciato al galoppo che nessuno riesce a fermare. Domani ci proverà l’Inghilterra nella sua fortezza di casa, il Twickenham, ma i pronostici della vigilia non danno molte chances al XV della Rosa e le quote dei bookmakers parlano chiaro: la vittoria degli ospiti è quotata da 1,19 a 1,21, quella inglese paga almeno 4 volte e mezzo la puntata. Se gli inglesi riuscissero a ad arrestare la cavalcata degli uomini in verde il torneo si riaprirebbe ma nessuno sembra farvi molto affidamento, soprattutto dopo la sconfitta di sabato scorso che ha consegnato alla Scozia la quarta Calcutta Cup consecutiva.

INGHILTERRA-IRLANDA (17:45, Sky Sport Arena) è il match più atteso di questa penultima giornata del Sei Nazioni di rugby e in caso di en plein (vittoria con punto di bonus) potrebbe consegnare il titolo ai campioni in carica con un turno di anticipo. Si è soliti dire che le edizioni del torneo che seguono una coppa del mondo hanno un carattere interlocutorio perché ormai il rugby ragiona per cicli quadriennali, scanditi dalla William Webb Ellis Cup dopo la quale tutto ricomincia da capo. Per l’Irlanda non è così: non solo ha vinto quattro delle ultime dieci edizioni del torneo ma da diverse stagioni occupa stabilmente le prime posizioni del ranking mondiale e in questo Sei Nazioni sta procedendo in perfetta continuità. Con il ritorno di Hugo Keenan nel ruolo di estremo, Andy Farrell può schierare la miglior formazione possibile. Steve Borthwick, invece, sceglie un paio di cambi (Immanuel Feyi-Waboso all’ala e George Martin in seconda linea) e conferma George Furbank al vertice del triangolo allargato oltre alla prima linea “usata ma sicura” formata da Genge, George e Cole.

A Roma (15:15, Sky Sport 1) arriva la Scozia, seconda in classifica e determinata a conquistare una vittoria piena per potersi poi giocare il tutto per tutto sabato prossimo nel match casalingo contro gli irlandesi. Degli scozzesi abbiamo già scritto molto: schiera il miglior mediano di apertura del torneo (Finn Russell) e nel gioco in campo aperto dà il meglio di sé. Le cinque mete finora segnate da Duhan van de Merwe ne fanno il miglior realizzatore di questa edizione del torneo e l’intera linea dei trequarti metterà alla prova la difesa italiana.

IL PAREGGIO di Lilla contro la Francia ha lasciato agli azzurri l’amaro in bocca. Per una settimana si è discusso sul calcio di punizione che Paolo Garbisi ha calciato sul palo a tempo ormai scaduto e che, a termine di regolamento, l’arbitro avrebbe dovuto far ripetere perché i francesi, muovendosi prima, avrebbero disturbato il calciatore. Lo stesso Garbisi ha però chiarito di ritenersi il primo responsabile di quell’errore, mettendo almeno in parte a tacere le polemiche. Restano però i rimpianti: non capita tutti i giorni di trovarsi di fronte una Francia tanto malmessa e non capita quasi mai che l’ovale caschi dal tee in assenza di vento. Ma più che sugli scherzi di un oggetto per definizione capriccioso come un pallone da rugby bisognerebbe forse puntare il dito su quei primi trenta minuti del secondo tempo quando l’Italia, con un uomo in più, non solo non ha segnato un punto ma ne ha subiti tre. Per il resto va encomiata la magnifica prova difensiva degli azzurri che hanno saputo reggere agli assalti francesi e conquistare un’infinità di turnover. L’Italia sfida a Roma la Scozia, seconda in classifica e determinata a conquistare una vittoria piena per potersi poi giocare il tutto per tutto sabato prossimo nel match casalingo contro gli irlandesi

Gonzalo Quesada recupera Sebastian Negri in terza linea ed è un rientro importante. Poi c’è l’esordio all’ala di Louis Lynagh, 24 anni, ala degli Harlequins. Lynagh è un figlio d’arte: papà Michael è stato campione del mondo nel 1991 con l’Australia, un mediano di apertura di grande talento e altrettanta sostanza che ha trascorso una parte della carriera a Treviso, dove è nato il figlio. In mediana conferma per Page-Relo a fianco di Paolo Garbisi, in prima linea rientro a tempo pieno per Simone Ferrari.

Che partita sarà Italia-Scozia? Il suo destino è in buona parte nelle mani degli azzurri e della loro capacità di difendere non più in una situazione da “trincea”, come è accaduto con la Francia, ma negli spazi più aperti. E’ lì che gli scozzesi possono fare male ma è anche lì che possono commettere errori come spesso gli è capitato di recente.

Il turno si chiude domenica (16:00, Sky Sport Arena) con Galles-Francia: da una parte una squadra in via di ricostruzione che ha finora perso tutte le sfide, dall’altra la grande delusione di questa edizione del torneo.

Classifica: Irlanda 15; Scozia 9; Inghilterra 8; Francia 6; Galles e Italia 3.