La sfida per il cucchiaio di legno
Rugby Non giocherà Capuozzo in Italia - Galles, il confronto fra le ultime della classe al Sei Nazioni. Irlanda-Scozia e Francia-Inghilterra decidono la vincitrice del titolo
Rugby Non giocherà Capuozzo in Italia - Galles, il confronto fra le ultime della classe al Sei Nazioni. Irlanda-Scozia e Francia-Inghilterra decidono la vincitrice del titolo
“Capuozzò ne jouera pas”. Vien da dirlo così, in francese, in omaggio alla sua lingua madre. Ange Capuozzo mancherà la sfida finale contro il Galles: sabato scorso, contro la Scozia, si è rotto un dito ed è andato avanti comunque, per quasi un’ora di gioco, poi in settimana il suo fisico gli ha presentato il conto. Capuozzo è fuori ed è una piccola fitta, un dispiacere, comunque vada a finire al Millennium. Due anni dopo quella fantastica serpentina tra le maglie rosse che regalò all’Italia il primo e unico successo a Cardiff, uno slalom coast to coast a tempo quasi scaduto, la sua non è un’assenza come altre. Capuozzo è Capuozzo, punto. Al suo posto, con la maglia numero 15, giocherà Lorenzo Pani, fiorentino classe 2002, più alto e più grosso, meno veloce ma buone qualità al piede. Ritorna la terza linea titolare (Cannone, Lamaro e Negri) e nel ruolo di mediano di mischia ci sarà Stephen Varney con Page-Relo che va in panchina. Queste le novità.
LA SFIDA è un tantino infernale. Se l’Italia dovesse vincere potrebbe chiudere al terzo posto (qualora Francia e Scozia perdessero entrambe). Se invece uscisse sconfitta potrebbe finire ultima, con l’ennesimo cucchiaio di legno nonostante una vittoria e un pareggio. Il Galles finora ha perso tutte le partite ma è riuscito a conquistare ben 3 punti di bonus. L’Italia di punti ne ha 7. La differenza è di quattro punti, quanti ne vale una vittoria senza punti di bonus, e c’è un quoziente di + 11 a favore degli azzurri nel rapporto tra punti segnati e subiti. Il sistema di punteggio dell’emisfero Sud, che il Sei Nazioni ha introdotto nel 2017, complica un po’ le cose. Col vecchio sistema (2 punti per la vittoria, 1 per il pareggio, 0 per la sconfitta) il Galles sarebbe matematicamente ultimo in classifica, così invece tocca munirsi di una calcolatrice e di un po’ di fiducia, pur consapevoli che questa edizione del torneo è una delle migliori che l’Italia abbia mai disputato e soltanto una disfatta a Cardiff metterebbe in discussione quel che la squadra ha fatto vedere sul campo.
Il Galles è una squadra in via di ricostruzione. Campione nel 2021, ha poi preso una china discendente (due sole vittorie nelle ultime due edizioni) resa più complicata dal cattivo stato dei conti della federazione. A peggiorare le cose c’è una contesa da tempo in corso tra la stessa federazione, le quattro franchigie e i giocatori, con quest’ultimi giunti a un passo dallo sciopero. La vecchia regola che impediva ai giocatori che giocano all’estero di essere convocati in nazionale se non avevano almeno collezionato 60 presenze con la maglia dei dragoni è stata recentemente ritoccata, abbassando a 25 le presenze richieste, ma la situazione resta traballante. Warren Gatland ha tra le mani una squadra con molti giovani, alcuni vecchi leoni come George North (domani al passo d’addio) e poche certezze. Il coach neozelandese deve lavorare sui tempi lunghi e sperare nel fiorire di nuovi talenti.
SE GALLES-ITALIA è la sfida per il cucchiaio di legno, Irlanda-Scozia e Francia-Inghilterra decidono la vincitrice del titolo. L’Irlanda comanda la classifica (16 punti) e gioca in casa. Le basterà una vittoria, per quanto risicata, e sono in pochi a dubitare che ce la possa fare. Eppure sabato scorso è caduta al Twickenham, rilanciando le chances del XV della Rosa e abbandonando il sogno di un secondo grande slam consecutivo: qualche cattivo pensiero si potrebbe essere insinuato nella mente degli uomini in verde. Anche la Scozia è uscita con le ossa rotte dallo stadio Olimpico, rimontata dagli azzurri. Ma la Scozia ci ha abituati a tutto: vince bene, giocando benissimo, poi la volta dopo rovina tutto; comincia una partita in un modo e la conclude in un altro. La Scozia è un continuo rollercoaster, con un mediano di apertura dal talento infinito (Finn Russell) ma priva di una chiara leadership in campo, un giocatore capace di rimettere ordine e guidare la squadra fuori dalle secche.
Si chiude a Lione con Le Crunch. La Francia è reduce dal successo a Cardiff contro il Galles, conquistato con la potenza di un pacchetto di mischia che sfiora la tonnellata di peso. E’ una vittoria che ha solo in parte rimediato a un torneo fin qui più che deludente. Per risollevarsi davvero le serve battere gli inglesi, un risultato che le consentirebbe (Scozia permettendo) di chiudere al secondo posto. Lo scontro si annuncia furente e titanico, con i pack a farla da protagonisti. Sarà un rugby duro, feroce, abrasivo. Il XV della Rosa è troppo esperto, ha in corpo troppo “sapere di rugby” per farsi suggestionare da una gara in campo avverso. Giocherà conoscendo già il risultato di Dublino e questo potrebbe influire sugli esiti della sfida: in caso di vittoria irlandese lotterà per il secondo posto, in caso contrario sarà assatanata e, sebbene priva del più pericoloso dei suoi trequarti, quell’Immanuel Feyi-Waboso che è tra le rivelazioni del torneo, sarà difficile da contenere. Buon rugby.
Classifica: Irlanda 16; Inghilterra 12; Scozia e Francia 11; Italia 7; Galles 3.
In tv: Galles-Italia (15:15, Sky Sport 1 e Tv8); Irlanda-Scozia (17:45, Sky Sport 1); Francia-Inghilterra (21:00; Sky Sport Arena).
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