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Giubileo, 35 milioni di persone in arrivo. I residenti restano senza casa

Giubileo, 35 milioni di persone in arrivo. I residenti restano senza casaRoma – LaPresse

Roma Attese 105 milioni di presenze, più del doppio rispetto al 2023. L’effetto calmiere del canone concordato non è in grado di contenere l’aumento degli affitti in atto

Pubblicato circa 4 ore faEdizione del 6 ottobre 2024

Il Giubileo 2025 sarà un evento di grande richiamo turistico, oltre che religioso. Per l’anno prossimo l’Istat prevede l’arrivo di 35 milioni di persone per 105 milioni di presenze, più del doppio rispetto al 2023. Una massa umana mai vista prima nella capitale, che contribuirà a peggiorare la già grave emergenza abitativa e il sovraffollamento. In assenza di qualsiasi meccanismo di controllo, le prime conseguenze sono già visibili: oggi a Roma trovare un’abitazione in affitto a scopo residenziale è un’impresa difficile, poiché molti proprietari preferiscono destinare gli immobili alle locazioni brevi turistiche e spesso non rinnovano i contratti in scadenza degli inquilini. Per un anno intero, si potrà guadagnare di più con Airbnb.

SECONDO LE STATISTICHE di Immobiliare.it, i prezzi degli affitti a Roma sono aumentati del 12% in 5 anni e di quasi il 20% solo negli ultimi 12 mesi. I rincari incidono soprattutto sulle fasce di popolazione meno abbienti. Il portale indipendente Inside Airbnb, che monitora la nota piattaforma di affitti turistici, conta oltre 34 mila annunci a Roma, di cui circa la metà nel centro storico. Nel 2014 erano 13.500. Ciò significa che negli ultimi 10 anni, oltre 20 mila appartamenti sono stati sottratti al mercato degli affitti per residenti, studenti e lavoratori. Con il grande evento religioso, la situazione non potrà che aggravarsi.

SECONDO IL REPORT «Turistificazione: l’impatto del Giubileo su Roma», realizzato da SoloAffitti e Izi Lab, il numero di notti per affitto breve prenotate a Roma nel 2023 è aumentato del 37,7% rispetto all’anno precedente. I canoni di locazione residenziale nel 2023 sono cresciuti del 13%, meno della media nazionale del 16%, «grazie al largo ricorso ai contratti a canone concordato, favorito da un accordo territoriale siglato nella capitale che funziona bene». Tuttavia, «il Giubileo amplificherà a dismisura il fenomeno dell’affitto breve nella capitale, riducendo l’offerta di locazioni a medio-lungo termine (già ne stiamo cogliendo i primi segnali) e determinando un aumento dei canoni che l’effetto calmiere del canone concordato non sarà in grado di contenere». Non essendo regolamentato a livello nazionale né comunale, il mercato degli affitti brevi è del tutto fuori controllo. Il governo Meloni è intervenuto col decreto 145/2023, entrato in vigore un mese fa, ma la misura si limita a disciplinare le locazioni turistiche, senza imporre alcun tetto massimo.

IL PROVVEDIMENTO introduce solo l’obbligo di un codice identificativo per tutti i proprietari e gestori di strutture turistico-ricettive e di immobili destinati a locazioni brevi per finalità turistiche, che confluiranno in una banca dati nazionale. Inoltre aumenta la cedolare secca al 26% a partire dal secondo immobile destinato agli affitti brevi. «Si tratta di misure utili ma che non risolvono il problema abitativo provocato dalla generale conversione degli immobili alle locazioni turistiche», commenta Maria Luisa Mirabile, portavoce del Gruppo romano regolamentazione affitti brevi (Grorab). «Nemmeno il comune di Roma finora ha fatto nulla di concreto», aggiunge. «Da oltre un anno si sta discutendo sulla riforma del piano regolatore, ma l’approvazione del provvedimento non è stata calendarizzata. Abbiamo registrato un’apertura sul tema, ma chiediamo che si concretizzi in una norma entro la fine dell’anno». Il Giubileo intanto è alle porte e i fenomeni speculativi sono già esplosi.

IL GRORAB ha elaborato il manifesto «Fermare la turistificazione», che chiede alla giunta di adottare un regolamento cittadino sugli affitti brevi. Alla raccolta di firme hanno aderito oltre mille persone. «In base alla legge regionale 8/2022, il comune di Roma avrebbe la possibilità di limitare gli affitti brevi; tuttavia non ha mai usufruito di tale possibilità», spiega Mirabile. «Il nostro manifesto avanza tre richieste principali: introdurre un sistema di licenze, bloccare subito gli affitti brevi nei quartieri già saturi e limitare i giorni per le locazioni turistiche, tra 60 e 90 all’anno». Inoltre c’è il tema delle normative: «Gli adempimenti per destinare un immobile alle locazioni brevi turistiche sono troppo semplici, molto di più rispetto a quelle dei b&b».

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