Il romanzo cinese degli ultimi trent’anni ci ha abituato a una rappresentazione del reale che oscilla fra il tragico e il grottesco, tra il farsesco e il teatrale, tra locali specificità e ansie globali. Sia quando riflette su comunità rurali per noi lontane, sia quando fotografa uno stile di vita urbano, carico di futuristiche variazioni sul tema della saga famigliare, sia quando sposa un genere (come nell’acclamato exploit della fantascienza) si percepisce la costante pressione della società e della politica sui destini – finzionali e reali – degli individui. Si distingue, almeno in parte, da questi condizionamenti la ricerca narrativa...