Dall’8 marzo prossimo gli studenti inglesi di elementari e medie torneranno a scuola: i primi in blocco, i secondi scaglionati. L’annuncio era stato dato ormai oltre una settimana fa dal governo e fa parte delle più ampie misure di riapertura socioeconomica previste nei mesi a venire. La procedura – già in vigore per alunni e insegnanti delle elementari – di due test sierologici a settimana sarà estesa alle scuole secondarie e alle università; le elementari erano aperte ai figli dei lavoratori chiave già da gennaio. Gli studenti medi dovranno indossare la mascherina laddove non sarà possibile un distanziamento fisico di almeno due metri. Cancellati gli esami corrispondenti grossomodo alla nostra maturità, gli alunni saranno valutati attraverso procedure alternative basate sui voti ottenuti finora.

Riapriranno anche i corsi universitari tecnici che richiedono la presenza.

La riapertura è vivacemente contestata da vari sindacati della scuola, che la ritengono avventata visto anche il limitato margine di affidabilità dei tamponi rapidi (alle cui maglie spesso sfuggono gli asintomatici, che costituiscono un terzo dei casi) e soprattutto a voler tenere conto dell’ennesima variante “brasiliana”: molto contagiosa, potenzialmente letale e appena rilevata nel sud del Gloucesterhire. Gli preferirebbero dei ritorni scaglionati, come si è deciso di fare in Scozia e in Galles.

Ed è una decisione a doppio taglio naturalmente: se la chiusura delle scuole ha rappresentato problemi logistici alle famiglie e catastrofici per l’apprendimento degli allievi, un ritorno indiscriminato pur con le dovute precauzioni espone al rischio di un nuovo dilagare delle infezioni, mitigato solo dal buon passo tenuto dalle vaccinazioni (che hanno raggiunto finora 20 milioni di cittadini circa).

Il governo Johnson si è giostrato in modo abbastanza maldestro con la questione scolastica: le scuole erano state annesse precipitosamente al lockdown generale dello scorso gennaio appena un giorno dopo aver ufficialmente sollecitato gli studenti a tornare a scuola. L’attuale ministro della pubblica istruzione Gavin Williamson – personaggio contestato e discusso anche all’interno del suo stesso partito e fattosi precedere da una semi-fallimentare esperienza alla Difesa ancora nel governo May – è cordialmente detestato da una buona fetta di addetti ai lavori. Il partito laburista ne ha ripetutamente chiesto le dimissioni.

Dal ventinove marzo tornerà possibile praticare sport e incontrarsi all’aperto ma fino a un massimo di sei persone. Seguiranno nei prossimi mesi le riaperture degli esercizi commerciali non essenziali e degli alberghi. Le riaperture saranno suddivise in periodi di cinque settimane.