È Davide contro Golia, dicono. È la rivolta contro gli hedge fund dei piccoli risparmiatori e dei precari americani rimasti senza reddito a causa dei lockdown per bloccare il Covid. Una vendetta costata miliardi di dollari in pochi giorni ai grandi fondi di investimento che scommettono al ribasso sui titoli di aziende decotte per ricomprarli a un prezzo inferiore. I nuovi Davidesi sono organizzati in sciame, hanno preso le fionde sulla piattaforma Reddit e dall’estate scorsa, ma in particolare tra martedì e giovedì scorso, hanno scagliato i loro proiettili contro i Golia che proliferano sulle »vendite allo scoperto» (short selling) delle azioni di Gamestop, una catena texana che vende videogiochi oggi in crisi perché ormai si scaricano online. La fanteria finanziaria organizzata dal basso, «Nerd» o «Millenials» che siano, ha fatto lo stesso per i titoli della catena di cinema AMC, BlackBerry, Nokia, Bed Bath & Beyond, Express Inc. Risultato: il valore di mercato solo di Gamestop è aumentato di oltre 24 miliardi. di 10 miliardi solo in 24 ore. Da dicembre del 1.800%. Mercoledì, sono state scambiate oltre 23,7 miliardi di azioni, giovedì più di 19 miliardi. Le più alte dal 2008, l’anno della crisi finanziaria.

CURVE STRATOSFERICHE e devastanti di questo tipo non le si vedevano dalla bolla delle dot.com tra il 1999 e il 2000 a WallStreet. Da allora è cambiato il mondo. Il trading istantaneo è possibile perché lo scambio delle azioni è «completamente gamificato sui cellulari delle persone» ha detto Jamie Rogozinski, fondatore di WallStreetBets nel 2012, autore del libro «WallStreetBets: How Boomers Made the World’s Biggest Casino for Millennials», accusato di avere speculato sulla sua creatura e infine estromesso dalla piattaforma. Per Rogozinski è la conferma che la finanza va sconfitta sullo stesso terreno e che bisogna prendersi un posto al tavolo giocando con le sue stesse carte. Quello che è accaduto, dicono i trader di professione fuori di sé, ha seguito lo schema «pompa e scarica», cioè una frode che fa lievitare artificialmente il prezzo di un’azione a bassa capitalizzazione per vendere azioni acquistate a buon mercato ad un prezzo superiore per arricchirsi velocemente. Nel forum su Reddit, dove si commentano questi eventi straordinari a colpi di meme, si pensa invece di rivoltare le armi contro i nemici dei risparmiatori e dei lavoratori.

«DEMOCRATIZZIAMO LA FINANZA». Bisogno quanto mai ragionevole, e un programma politico. Considerato il ruolo che svolge nelle nostre esistenze, la finanza può essere socializzata. Nel magma euforico, e talvolta divertente dei nuovi linguaggi iconici usati nella rete, le piattaforme sono i nuovi strumenti in mano ai cittadini capaci di ottenere informazioni, conoscere e agire a un livello impensabile solo pochi anni fa. E’ la base per contestare il sistema e dimostrare concretamente come sia possibile governare le proprie vite nel momento in cui tutto sembra essere spossessato. Così si può anche scuotere un sistema. E non è escluso che il sistema ripristini l’ordine. Resta la sfiducia in tutto. Nessuno si fida del potere costituito. Ma vengono escluse le alternative radicali. Questo è l’unico mondo possibile. Questa consapevolezza porta a rivolte senza rivoluzione, a un nichilismo impotente e vendicativo, passioni diffuse tra gli individui proprietari che hanno perso la speranza di ottenere un reddito, un lavoro, una cittadinanza.

NELLA SFIDA DI GAMESTOP, iniziata per noia, per interesse o bisogno, per politica c’è chi vede un primo rischio: quello classico della sussunzione. Il capitalismo, scrive Marcetic, è strutturata per fare ciò che è meglio per la classe dominante. Lo scrive Branko Marcetic sul sito della sinistra americana Jacobin, leggibile anche in edizione italiana. Il «capitalismo del popolo» o la «democrazia degli azionisti» non esistono. è un attacco ai concetti del populismo democratico americano, oggi declinato in un populismo finanziario online, il seguito del fumetto/film «V per vendetta» a dieci anni esatti dal movimento Occupy Wall Street.

NEL POPOLO DEI TRADER si può nascondere qualche «bad guy» di borsa, tradito dalle sirene della finanza facile come si legge tra le testimonianze sui forum, queste azioni possono essere già oggi materia di investimento per i fondi istituzionali che leggono i social e orientano il mercato per il prossimo assalto. Il capitale finanziario è un blob che si adatta a tutto. E conta sul crollo dei salari, e su quello delle prospettive, per attrarre come una carta moschicida lo studente sedicenne del Wisconsin che ha guadagnato 750 dollari. «Comprare Gamestop è come batterli al loro gioco» ha detto. O il cuoco di Manhattan che ha guadagnato 67 mila dollari. Per lui questo gioco «è ridicolo, è folle». C’è un pastore evangelico con la moglie a Huntington Beach in California che hanno guadagnato 1700 dollari. Per quelli come loro, e possono essere stati milioni, stritolati dalla crisi, basta però una mossa per perdere tutto. Questo non è il gioco del denaro dall’elicottero lanciato «per il popolo» ipotizzato, ma poi solo parzialmente realizzato, dai protagonisti de «La casa di Carta». Fuori dalla fiction, la realtà. Tra i sostenitori degli insorti di Wall Street c’è l’uomo più ricco del mondo, l’amministratore delegato di Tesla, Elon Musk. Un suo tweet ha fatto schizzare il titolo di Gamestop. Musk è parte in causa. Tesla ha fatto perdere agli short seller ben 6,8 miliardi di dollari solo a gennaio 2021 e ha guadagnato circa il 19%. In generale la contro-speculazione sui venditori al ribasso ha provocato perdite da oltre 70 miliardi di dollari in un anno sostiene a società di analisi Ortex. Questo è il grande gioco in cui ha fatto capolino lo sciame digitale.

LA SAGA DI GAMESTOP sembra avere mozzato il fiato agli investitori istituzionali mostrandogli tutti i limiti delle scommesse al ribasso. Un hackeraggio di massa può rovinargli la festa. Questa storia ha aperto una discussione nella sinistra americana. Alexadria Ocasio Cortez, avanguardia socialista nel partito democratico, la pensa diversamente dagli editorialisti di Jacobin. Chiederà un’audizione sul fatto che la piattaforma di trading online su smartphone Robinhood ha bloccato la possibilità di scambio sui titoli di Gamestop e gli altri.

«È INACCETTABILE che i grandi investitori possano investire e i piccoli non possano farlo – ha scritto la formidabile deputata eletta nel Queens a New York su Twitter – Bisogna sapere di più sulla decisione di Robinhood di bloccare gli investitori retail dall’acquisto dei titoli, mentre gli hedge fund sono liberi di scambiare azioni come meglio credono». «Sono completamente d’accordo» le ha risposto il repubblicano Ted Cruz. Ocasio Cortez ha ribattuto: «Sono felice di lavorare con quasi tutti gli altri repubblicani dove c’è un terreno comune, ma non con quelli che non stavano cercando di farmi uccidere tre settimane fa a Capitol Hill. Se vuoi essere utile, puoi dimetterti». Scambi al vetriolo che fanno impallidire quelli nella politica italiana. Il messaggio di Ocasio Cortez è arrivato ai massimi livelli. La Speaker della Camera, Nancy Pelosi, ha detto che il caso sarà esaminato. Per Janet Yellen, segretaria al tesoro e ex presidente della Fed, è la prima dopo due giorni di mandato. La Sec, l’ente federale statunitense preposto alla vigilanza della borsa, indaga. «Agiremo per proteggere gli investitori retail – afferma – quando i fatti dimostreranno un’attività di trading di manipolazione che è proibita dalla legge». La guerra dei trader è arrivata anche sui social tradizionali. Facebook che ha sospeso per qualche ora il gruppo Robinhood Stock Traders da 157 mila iscritti fondato dal 23 enne Allen Tran per contenuti «sessuali». «Mai visti. Siamo stati tagliati perché siamo su Facebook, non su una piattaforma gratuita come Reddit» ha detto Tran. Messaggio ricevuto. Il gruppo è tornato visibile.

DOPO IL BLOCCO ieri Gamestop si è stabilizzato a metà seduta a Wall Street guadagnando l’80%. Robinhood, l’intermediario usato per dare l’assalto, ha raccolto un miliardo di dollari dai suoi investitori per rispondere alla richieste di collaterali della Depositary Trust & Clearing Corporation. Ieri la criptovaluta Dogecoin ha guadagnato più dell’800% a oltre 0,07 dollari. L’ordalia finanziaria può continuare.