I fuochi sulle cupole del Cremlino offrono un’istantanea ad alta risoluzione, tanto epocale quanto controversa. Per la prima volta un attacco di Kyiv in territorio russo non colpisce le capacità militari che Mosca proietta contro le città ucraine, ma prende di mira un obiettivo politico: anzi l’obiettivo supremo, un Vladimir Putin che si appresta alle celebrazioni del 9 maggio. E che fatica ad esibire persino la conquista completa di Bakhmut, la città-tritacarne. In realtà la preparazione della parata per la vittoria nella Grande Guerra Patriottica già procedeva fra timori di attacchi, tanto che il sindaco di Mosca ha annunciato l’interdizione...