Frequenze tv, Tsipras sfida gli oligarchi
Grecia In parlamento la legge del governo sul settore televisivo, segnato da caos, concentrazioni di proprietà e conflitti d’interesse
Grecia In parlamento la legge del governo sul settore televisivo, segnato da caos, concentrazioni di proprietà e conflitti d’interesse
Syriza ha voluto fare un comunicato ad hoc, per precisare che «il disegno di legge che è stato presentato in parlamento, rappresenta il passo necessario per la regolamentazione del settore radiotelevisivo», poiché, dopo venticinque anni, «arriveranno delle regole trasparenti, capaci di garantire realmente il funzionamento delle tv e delle radio del paese».
Alexis Tsipras era stato chiaro, in campagna elettorale aveva promesso che questa sarebbe stata una delle priorità del governo, ed ora non vuole smentirsi.
Nel nuovo provvedimento che dovrebbe essere votato entro domani dal parlamento di Atene, vengono poste le basi per dei limiti reali riguardo al possesso di canali televisivi privati. Per assicurarsi le licenze, i proprietari dovranno pagare delle cifre corrispondenti ai prezzi di mercato, e non contributi simbolici come avvenuto sino ad ora.
Prima quanto dovuto allo Stato
Le emittenti televisive potrebbero essere, a quanto si apprende, da cinque a otto, e le licenze verranno concesse dal Consiglio Nazionale Radiotelevisivo, tramite un concorso internazionale.
Vi potrà partecipare solo chi ha versato quanto dovuto allo stato. Particolare non trascurabile, dal momento che molti canali televisivi greci sono seriamente esposti, sia verso le banche, che nei confronti del ministero dell’economia. «Il governo è pronto ad applicare quanto promesso, a creare una realtà chiara e trasparente», ha dichiarato la portavoce del governo, Olga Jerovassìli, la quale ha aggiunto che «il numero dei permessi sarà certamente limitato, proporzionato a quella che è la realtà del mercato ellenico».
La garanzia di trasparenza, secondo il governo, verrà data dall’obbligo, per gli azionisti che deterranno più dell’1% del capitale complessivo, di poter acquistare solo delle azioni nominative. Allo stesso tempo, la diffusione del segnale digitale, smetterà di essere un vantaggio esclusivamente in mano ai privati, e la tv pubblica ERT acquisterà, in questo settore di fondamentale importanza, piena autonomia.
Molto verrà definito in seguito dai ministri competenti, ma l’intenzione primaria del governo è non permettere agli oligarchi del sistema mediatico, di continuare a creare un do ut des non chiaro e difficilissimo da controllare, attraverso appalti pubblici, società di costruzioni, il possesso di flotte e squadre di calcio. Lo scopo, cioè, è riuscire a scardinare un sistema di potere che ha garantito favori reciproci, comodi silenzi e sostegni, a volte assai inspiegabili. Prova ne è la decisione della quasi totalità del sistema dell’informazione, nel luglio scorso, di schierarsi a favore del «sì» al referendum, contrastando duramente la linea del governo Tsipras, che chiedeva di dire «no» ad una austerità sempre più selvaggia.
I carrozzoni bancari e politici
«La radice di gran parte dei problemi si trova in carrozzoni non sostenibili, nei prestiti, in un groviglio sotterraneo di interessi e di scambi col sistema bancario e politico», ha dichiarato il ministro alla presidenza Nikos Pappàs, uno dei più stretti collaboratori di Alexis Tsipras.
Il Quotidiano dei Redattori (Efimerida Syntakton) sottolinea che ci potranno finalmente essere dei controlli reali sulla provenienza dei capitali investiti nel settore radiotelevisivo, garantendo anche i diritti di chi lavora nella varie imprese del settore. In un momento in cui, tra l’altro, tutte le grandi reti televisive del paese, stanno chiedendo coni insistenza ai propri dipendenti di accettare nuovi tagli agli stipendi, che rispetto a cinque anni fa (per chi è riuscito a mantenere il proprio posto di lavoro) sono stati decurtati di più del 30%.
È arrivato il presidente francese
Ieri, nel frattempo, è arrivato ad Atene per una visita di due giorni, il presidente francese Francois Hollande. È stato accolto da Alexis Tsipras all’aeroporto Elefthèrios Venizèlos e subito dopo ha incontrato il presidente della repubblica, Prokòpis Pavlòpoulos. Come è noto, la Francia ha sostenuto attivamente Atene nel corso delle trattative con i creditori, mandando in Grecia anche dei propri tecnici per aiutare il governo ellenico a formulare le controproposte finali.
Nel nuovo incontro di oggi con Tsipras e nel corso del suo intervento al parlamento di Atene, ci si attende che Hollande ribadisca il suo sostegno alla necessità di un alleggerimento del debito pubblico greco, e che faccia anche dei riferimenti di sostanza alla necessità di un’ Europa più democratica e solidale.
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