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Fitto vice, altolà dei Verdi: «Mina la coalizione democratica»

Raffaele Fitto foto AnsaRaffaele Fitto – foto Ansa

Ue Domani Von der Leyen presenta la struttura della Commissione ai capigruppo dell'Eurocamera

Pubblicato 27 giorni faEdizione del 10 settembre 2024

Dovrebbero essere abbastanza per soddisfare tutti, Italia compresa, le vicepresidenze «esecutive», cioè di peso, della Commissione von der Leyen II. Per la loro assegnazione potrebbe essere seguito un processo di distribuzione geografica, oltre che di appartenenza politica. Questo almeno l’escamotage della presidente per giustificare un ruolo di rilievo assegnato a Raffaele Fitto, unico esponente dei conservatori di Ecr, che non fanno parte della maggioranza Ursula bis, nella sala dei comandi dell’esecutivo Ue.

Sul nome del ministro del governo Meloni nel futuro esecutivo Ue, però, si affilano le armi all’interno dell’Ursula bis, che insieme a popolari, socialisti e liberali comprende anche i Verdi.

L’allarme arriva dalla co-presidente dei Greens al Parlamento europeo, la tedesca Terry Reintke, quando ricorda che von der Leyen «è stata eletta a luglio solo perché ha ottenuto anche i nostri voti e non quelli dell’estrema destra». Il problema quindi, ragiona l’eurodeputata, riguarda il ruolo che secondo le ipotesi circolate verrebbe assegnato al commissario italiano. «L’Italia ha il diritto di proporre il suo commissario», sostiene, «ma proporre un politico dell’Ecr come parte della leadership della Commissione minerebbe intenzionalmente la coalizione democratica ed europeista di luglio». Un avvertimento che non può essere preso alla leggera da von der Leyen, soprattutto in vista dell’esame parlamentare che i candidati commissari dovranno affrontare tra poche settimane prima di entrare in carica.

Da Bruxelles si fa sapere che i portafogli da assegnare per i commissari ci sono già, almeno nella testa della presidente della Commissione. Così come il programma per la legislatura, che sarà almeno «ispirato» al rapporto Draghi sul futuro della competitività europea, come la stessa Ursula ieri ha fatto sapere. A quanto riporta Politico.eu, inoltre, il commissario italiano dovrebbe ottenere le sperate deleghe. Si tratterebbe di un portafoglio economico che comprende la coesione e la «ripresa post pandemica», ovvero il Next Generation Eu. Quello attuale, che Fitto ha gestito in forma di Pnrr italiano, ha davanti a sé ancora due anni di vita, mentre i contorni di un prossimo eventuale piano rimangono tutti da definire.

Ancora stando alle anticipazioni, oltre a Fitto, nell’incarico più alto, perché giusto un gradino al di sotto della presidenza, ci saranno due riconferme: il francese Breton (esponente del liberale Renew), ora commissario all’Industria, e il lettone Dombrovskis (Ppe), già attualmente vicepresidente esecutivo come supervisore rigorista agli affari economici. Della lista farebbero parte almeno un altro nome nuovo, oltre a quello italiano. Si tratta della socialista spagnola Teresa Ribeira, in quota Green deal. Il portafoglio desiderato da Madrid e auspicato da sinistra e Greens avrebbe però diversi detrattori, anche per l’avversione di Ribeira al nucleare, energia su cui punta multo la Francia. Tanto che nei giorni scorsi si è parlato di un possibile dirottamento della ministra dell’Ambiente del governo Sanchez verso la Concorrenza. Riconferma in vista alla vicepresidenza esecutiva anche per lo slovacco Maroš Šefčovič, mentre all’Alto rappresentante, casella che per i prossimi 5 anni riempirà l’estone Kaja Kallas, il ruolo spetta di diritto.

Domani mattina alle 8 in punto von der Leyen andrà alla conferenza dei presidenti dell’Eurocamera. Un primo confronto in cui la presidente illustrerà la struttura della nuova Commissione. Che vuol dire: i posti di comando, quelli che davvero contano. Ed è proprio su quelli, c’è da scommetterci, che si accenderà lo scontro politico.

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