Nelle ultime due settimane la spinta verso la militarizzazione degli organi dello Stato egiziano sembra non conoscere ostacoli. Nel luglio 2022, il presidente al-Sisi aveva annunciato la creazione dell’Accademia militare egiziana, sotto la quale sono confluiti i collegi militare, navale, aeronautico e della difesa aerea.

IN UNA MOSSA chiaramente volta a facilitare i futuri collocamenti nel settore civile per gli ufficiali in pensione, al-Sisi aveva decretato che i diplomati del collegio militare avrebbero ottenuto anche una laurea in scienze politiche, economia o statistica; i diplomati del collegio navale una laurea in scienze politiche; i diplomati del collegio dell’aeronautica in amministrazione aziendale o in informatica; e i diplomati del Collegio della difesa aerea in ingegneria.

Il 25 luglio scorso al-Sisi ha aggiunto altre due lauree ai diplomati del collegio militare: gestione dei trasporti e della logistica e informatica. Ma, oltre a dotare gli ufficiali di credenziali che consentiranno loro una seconda carriera dopo il pensionamento, l’Accademia militare egiziana e le sue affiliate sono diventate lo strumento principale per la militarizzazione degli organi statali.

I dipendenti pubblici e i nuovi candidati a lavori statali devono ora iscriversi a un «corso» di sei mesi presso l’Accademia o le sue affiliate. In realtà, si tratta di un campo di addestramento, in cui i candidati vestono uniformi militari, sono sottoposti a un duro allenamento fisico e umiliati come i coscritti dell’esercito, oltre a ricevere un indottrinamento ideologico che ruota intorno a teorie cospirative e pseudoscienza. Non solo: anche gli imam delle moschee e i candidati a posti di lavoro al ministero degli affari religiosi (Awqaf) devono sottoporsi al campo di addestramento al Reserve Officers College di Ismailia.

Gli imam sono per lo più un gruppo sociale a basso reddito e – si sono lamentati – il campo di addestramento è disastroso per le loro vite: devono lasciare le famiglie senza reddito per metà anno e sostenere le spese di viaggio per Ismailia. È ancora più strano che nel processo di selezione vengano applicati standard da soldato: quasi la metà dei candidati è stata respinta perché «fisicamente non idonea».

E POI LA SCUOLA. Il ministero dell’Istruzione è stato tra i primi obiettivi del programma di militarizzazione dei servizi civili: l’Accademia militare egiziana, a volte in presenza dello stesso al-Sisi, filtra i candidati per i posti di insegnamento nella fase finale del processo di selezione.

Che non è solo ideologico per garantire che gli insegnanti non nutrano «pensieri cospiratori antistatali»: anche qui i candidati devono affrontare il campo di addestramento in un collegio militare per sei mesi. Esclusi solo obesi e donne incinte. Vale anche per i candidati a direttore scolastico: stesso campo di addestramento per l’indottrinamento ideologico. Alcune foto di loro, vestiti con uniformi militari, sono apparse online.

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DI RECENTE si è scatenato un putiferio sui social media quando Samir Farag, generale dell’esercito in pensione ed ex direttore dell’Amministrazione degli affari morali, ha pubblicato una sua foto con un gruppo di giovani diplomatici in formazione, vestiti in tenuta militare, attirando online scherno e critiche sulla militarizzazione del servizio.

Sebbene le immagini siano scioccanti e, come hanno osservato alcuni utenti, evochino vibrazioni nordcoreane, la pratica è già in vigore da sei anni. Storicamente, i diplomatici junior seguivano un corso di formazione di un mese presso il General Intelligence Service prima di entrare nel ministero.

Dal 2017, tuttavia, il corso è stato cancellato e sostituito da un campo di addestramento di sei mesi in collegio militare, dove ricevono un indottrinamento ideologico e un duro allenamento fisico e vengono sistematicamente umiliati come soldati di leva. Le diplomatiche vengono invece inviate all’Istituto tecnico per infermiere delle forze armate.

ALTRO SETTORE è quello dei trasporti, il cui ministero è guidato dal tenente generale Kamel al-Wazir, ex capo dell’Autorità di Ingegneria delle forze armate e confidente di al-Sisi. Wazir ha acquisito la reputazione di funzionario spietato con dichiarazioni infuocate che di solito incolpano cittadini e dipendenti pubblici di basso rango di qualsiasi catastrofe nei trasporti. Ma soprattutto è al centro degli sforzi di al-Sisi per militarizzare un settore vitale.

I candidati ai posti di lavoro nel suo ministero sono ora vagliati dall’Accademia militare. Inoltre, nel tentativo di militarizzare la forza-lavoro delle ferrovie, il Collegio tecnologico militare ha assunto il compito di «formare» e «riabilitare» i lavoratori tecnici del settore. La prima classe di apprendisti si è diplomata nell’agosto 2022, la seconda la scorsa settimana.