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Ex ministro in carcere. Caos in Polonia, scontro Duda-Tusk

Ex ministro in carcere. Caos in Polonia, scontro Duda-TuskLa conferenza stampa del presidente polacco Andrzej Duda – Ap

Clima incandescente Il presidente, espressione del Pis, promette battaglia per l’arresto di Kamiński e del suo vice, già graziati preventivamente. Oggi a Varsavia la manifestazione indetta dal partito di Kaczyński contro il governo

Pubblicato 9 mesi faEdizione del 11 gennaio 2024

È caos a Varsavia dopo l’arresto dell’ex ministro dell’Interno polacco Mariusz Kamiński del suo vice Maciej Wąsik nella serata di martedì. Arresto avvenuto nella residenza ufficiale del presidente polacco Andrzej Duda, dove i due si erano rifugiati per evitare l’ingresso in carcere. Un’operazione resa possibile dopo la revoca dell’immunità parlamentare ai due politici eletti tra le file della destra populista di Diritto e giustizia (Pis) alle ultime parlamentari dello scorso autunno. In tale occasione la formazione fondata dai fratelli Kaczyński non ha ottenuto al Sejm, la camera bassa del parlamento, un numero sufficiente di seggi per formare un governo.

A NULLA SONO SERVITI i tentativi di mediazione di Duda che aveva chiesto invano al maresciallo del Sejm, Szymon Hołownia, della coalizione centrista di Trzecia droga (Terza via), di lasciare al proprio posto Kamiński e Wąsik, condannati otto anni fa a tre anni e mezzo di reclusione per abuso di potere. Una sentenza mai eseguita in seguito all’intervento dello stesso Duda che aveva concesso la grazia ai due funzionari ancora prima che fossero condannati definitivamente dalla giustizia polacca.

La «grazia preventiva», concessa dal presidente polacco che aveva studiato legge a Cracovia prima di darsi alla politica, continua ad essere considerata di dubbia validità, oltre che da esponenti politici anti-Pis, anche da numerosi giuristi del Paese sulla Vistola.

Ieri Duda ha preso la parola sulla questione annunciando una battaglia istituzionale su una questione che potrebbe rendere nei prossimi due anni la coabitazione con l’attuale governo dell’ex presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ancora più ostica di quanto inizialmente previsto: «Non sono domo nella mia lotta per un Paese onesto e giusto per i cittadini. Non avrò riposo fino a quando Kamiński e i suoi collaboratori non saranno liberati dal carcere. Non ho paura. E lo farò in modo legale e conforme alla Costituzione», ha dichiarato ieri Duda in una conferenza stampa poche ore prima che Kamiński annunciasse uno sciopero della fame dietro le sbarre per protestare contro la supposta «vendetta politica» orchestrata da Tusk e dai suoi alleati.

NON A CASO IL PRESIDENTE polacco aveva cominciato il 2024 mettendo un veto al budget polacco proposto dal governo di Tusk nel quale era previsto anche un aumento di stipendio per gli insegnanti. Un’altra grana per il governo impegnato in una corsa contro il tempo per approvare la finanziaria, poiché, secondo la Costituzione, se il documento non sarà approvato entro la fine del mese, il presidente avrà il potere di indire nuove elezioni.

Dopo la liquidazione prenatalizia della televisione pubblica polacca Tvp – nella sua versione propagandistica durante gli ultimi otto anni di governi targati Pis – il partito di Jarosław Kaczyński si ritrova tra le mani due figure di martiri utili a mettere in evidenza le presunte tendenze liberticide dell’attuale esecutivo composto dai liberali di Piattaforma civica (l’attuale partito di Tusk), da Terza via e dalla coalizione Lewica (Sinistra).

L’arresto di Kamiński e Wąsik offre così a Kaczyński e a suoi ulteriore benzina da gettare sul fuoco prima della «Protesta dei polacchi liberi» prevista per oggi a Varsavia, una manifestazione nella quale il Pis spera in una partecipazione massiccia del suo elettorato che dovrebbe accorrere anche dai centri periferici del Paese.

CON OGNI CERTEZZA, i tentativi di destabilizzare il governo di Tusk non mancheranno nei prossimi mesi, almeno fino alle elezioni amministrative previste in aprile.

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