Ex Gkn, la Fiom ricorre contro chiusura e licenziamenti
Delocalizzazioni L'udienza davanti al giudice del lavoro è stata fissata il 13 dicembre, visto che il primo gennaio 2024 saranno (ri)licenziati i quasi 200 operai ancora in forza nello stabilimento di Campi Bisenzio. Il Collettivo di Fabbrica: "La Regione Toscana e gli altri enti locali devono trovare la via per accompagnare la reindustrializzazione".
Delocalizzazioni L'udienza davanti al giudice del lavoro è stata fissata il 13 dicembre, visto che il primo gennaio 2024 saranno (ri)licenziati i quasi 200 operai ancora in forza nello stabilimento di Campi Bisenzio. Il Collettivo di Fabbrica: "La Regione Toscana e gli altri enti locali devono trovare la via per accompagnare la reindustrializzazione".
La Fiom ha presentato ricorso per condotta antisindacale contro i licenziamenti collettivi del gruppo Qf di Campi Bisenzio, ex Gkn, e l’udienza davanti al giudice del lavoro è stata subito fissata per il 13 dicembre prossimo, visto che è partito il conto alla rovescia che il primo gennaio 2024 vedrebbe (ri)licenziati i quasi 200 operai ancora in forza nello stabilimento di via Fratelli Cervi.
Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom e responsabile automotive, e Stefano Angelini della Fiom-Cgil di Firenze, Prato e Pistoia, spiegano cosa abbia portato al nuovo ricorso, dopo quello vittorioso del settembre 2021 su Gkn-Melrose: “Abbiamo chiesto all’azienda di ritirare sia la procedura di licenziamento collettivo che l’atto di liquidazione della società per rimettersi al tavolo, trovare insieme una soluzione diversa, presentare un nuovo piano industriale e rendere lo stabilimento di nuovo produttivo. Abbiamo inoltre comunicato a Qf che, a tutela dei lavoratori, abbiamo presentato un ricorso ai sensi dell’articolo 28 per condotta antisindacale per il ritiro dei licenziamenti”.
“Riteniamo questi licenziamenti doppiamente gravi – concludono Lodi e Angelini – perché non portano a termine l’impegno al rilancio della fabbrica sottoscritto dal dottor Borgomeo nell’accordo del 19 gennaio 2022, e anche perché avvengono in un momento difficile a seguito dell’alluvione che ha colpito pesantemente molti lavoratori”.
“Comunque vada – commenta il Collettivo di Fabbrica – il 31 dicembre noi siamo già pronti a stare insieme ai cancelli. Il ritiro dei licenziamenti e della liquidazione è condizione minima, l’intervento pubblico per rilevare lo stabilimento e appoggiare la reindustrializzazione è condizione necessaria. Il governo, dando soldi a un’azienda in liquidazione senza mai chiedere il ritiro dei licenziamenti, ha dimostrato di essere con la potenziale speculazione. La Regione Toscana e gli altri enti locali, umiliati da un’azienda che nemmeno si presenta ai tavoli, devono trovare la via per intervenire sull’area dello stabilimento e accompagnare la reindustrializzazione”. Intanto, dopo il successo di “Saremo Coro”, domani sera alle 21 (preceduta da una apericena) c’è la presentazione del libro “La rivoluzione della cura” di Marco Bersani.
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