Dopo sei lunghi mesi, la prossima settimana si tornerà quantomeno a parlare della reindustrializzazione della ex Gkn a un tavolo ministeriale. Nel rispondere ad una interrogazione parlamentare di Marco Grimaldi dell’alleanza Verdi Sinistra, il ministro Adolfo Urso ha annunciato che il 12 ottobre la sottosegretaria Fausta Bergamotto ha convocato la Regione Toscana ad un “tavolo tecnico preliminare”. Un incontro su cui il responsabile del Mimit (ex Mise), con aria disincantata, ha di fatto chiesto “che venga presentato un progetto concreto, credibile e sostenibile”.
A riprova dello scetticismo ministeriale, Urso ha aggiunto: “Lo Stato ha sì gli strumenti per finanziare i progetti di reindustrializzazione e per entrare anche nel capitale, ma serve un business plan affidabile, che allo stato purtroppo non c’è”. Eppure è di pochi giorni fa la notizia, riportata anche dal confindustriale Sole 24ore, che la cooperativa Gff degli operai della ex Gkn ha trovato sponde per il suo progetto di reindustrializzazione, grazie ad un protocollo d’intesa con alcuni investitori istituzionali, fondi di sostegno alle imprese, per supportare un piano industriale teso a trasformare la fabbrica di Campi Bisenzio in un polo delle energie rinnovabili e della mobilità leggera.
Sotto l’ombrello di Legacoop Toscana, il protocollo mette potenzialmente a disposizione 6 milioni di euro, a cui vanno aggiunti il mezzo milione di capitalizzazione da parte della stessa cooperativa, e il milione che può arrivare dalla campagna di azionariato popolare avviata a settembre. Somme che gli stessi 173 operai ritengono ancora insufficienti per il piano industriale. Ma che al tempo stesso danno una spinta all’unico progetto in campo, visto che i tanti proclami fatti dall’attuale proprietario Francesco Borgomeo hanno lasciato il passo a quello che per molti era l’obiettivo iniziale dell’imprenditore a cui Gkn-Melrose aveva affidato lo stabilimento: liquidare l’azienda (ribattezzata Qf), licenziare i lavoratori il 31 dicembre prossimo, e aprire la strada ad una speculazione immobiliare.
“Quella della ex Gkn rientra tra le vertenze importanti del settore automotive – ricorda sul punto la Fiom Cgil – sostenere il progetto, considerato positivamente dalla stessa Regione Toscana, consentirebbe di evitare i licenziamenti e garantire ammortizzatori sociali utili alla partenza industriale della cooperativa, e al sostegno di tutti i lavoratori ancora in forza a Qf”.
Di qui la richiesta fatta dal segretario nazionale Samuele Lodi e da Stefano Angelini della Fiom Cgil fiorentina: “Il governo rinnovi la cassa integrazione collegata al piano industriale della cooperativa, un’operazione giusta che viene dal basso e che ha ottenuto anche l’appoggio delle istituzioni locali. E’ tempo di agire per scongiurare i licenziamenti”.
Sempre al question time di Montecitorio un’altra interrogazione ha riguardato la progettata delocalizzazione “interna” della Magneti Marelli di Crevalcore, da parte del fondo Kkr che vuole trasferire le produzioni a Bari chiudendo lo stabilimento. Sul caso il ministro Urso ha annunciato un tavolo per l’8 novembre prossimo.