Lavoro

Borgomeo capopopolo, Rsu ex Gkn e Fiom esterrefatte

Firenze, serata evento della Gkn foto di Silvia GiagnoniManifestazione per i tre anni dell'assemblea permanente operaia – Giagnoni

Delocalizzazioni All'ex advisor che chiama le imprese alla mobilitazione verso il governo nel segno della transizione ecologica, operai e sindacato rispondono compatti: "Si assuma le sue responsabilità, il disastro di Campi Bisenzio frutto delle sue sciagurate decisioni". Nuova richiesta al ministero di commissariare l'azienda

Pubblicato circa un mese faEdizione del 6 settembre 2024

“Invece di invocare mobilitazioni, Borgomeo si assuma le sue responsabilità verso i lavoratori ex Gkn senza tutele e senza stipendio”. Secca la replica di Samuele Lodi e Stefano Angelini alle esternazioni del proprietario di Qf, che in rappresentanza di Unindustria sollecita al governo “strumenti straordinari” per la transizione ecologica.

“Ci chiediamo se si tratti dello stesso soggetto che è proprietario della ex Gkn oggi Qf – osservano retoricamente il segretario Fiom Cgil responsabile mobilità e il segretario dei metalmeccanici Cgil di Firenze Prato e Pistoia – un’azienda abbandonata da più di un anno, che potrebbe beneficiare di ulteriori ammortizzatori sociali che rilancerebbero l’attività, se Borgomeo ne avesse l’intenzione”.

La ex Gkn non è l’unica azienda di Borgomeo, ricordano i dirigenti sindacali: “Ci risulta che anche in altre vi siano difficoltà, pertanto dichiarazioni così forti sono inaccettabili. Invece di invocare una mobilitazione di imprenditori, sarebbe opportuno maggiore senso di responsabilità sociale verso lavoratrici e lavoratori, scoperti da ogni tutela economica proprio per le sue sciagurate decisioni”.

Fra queste ultime c’è anche il mancato rispetto delle sentenze dei giudici del lavoro, fatto che sta portando 140 operai a non avere lo stipendio, dovuto, da nove lunghi mesi. Un dato che, unito alle esternazioni di Borgomeo, lascia esterrefatta la Rsu Qf: “Non sappiamo con quale coraggio oggi il presidente di Unindustria Cassino pontifichi sull’industria italiana – replicano i delegati sindacali – quando è reduce dal disastro di Campi Bisenzio. Vogliamo ricordare a Borgomeo che, mentre lui annuncia una mobilitazione per gli ammortizzatori sociali a Cassino, il liquidatore da lui nominato a Campi Bisenzio non paga gli stipendi da 20 mesi, e da otto mesi non provvede ad accedere alla cassa integrazione, a cui l’azienda avrebbe diritto se presentasse un piano sociale, come richiesto dal tribunale”.

“Per la transizione ecologica ci vuole l’intervento pubblico – ricordano gli operai – ma non vogliamo mica delegarla a imprenditori come Borgomeo? Non sono capaci nemmeno di accedere alla cassa integrazione, che in Italia viene concessa in milioni di ore, figuriamoci se possono prospettare un futuro per l’industria in questo paese”. Infine dalla Rsu arriva ancora una volta la richiesta al governo di agire una buona volta: “Con quale coraggio un simile ‘imprenditore’ diventa oggi il paladino dell’automotive, quando ha distrutto un’eccellenza come Gkn che produceva semiassi, utilizzati su tutti i veicoli, elettrici o meno? Il ministro Urso ha una cosa urgente da fare, se vuole salvare l’ex Fiat di Firenze, commissariare Qf. E questo intervento va fatto subito, anzi doveva già essere stato fatto”.

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