Europa

Euroscettici e filo americani, l’ambivalenza dei tory

Dentro o fuori Il premier lanciò l'idea del referendum per prevenire l’emorragia elettorale verso la destra populista dell’Ukip di Farage
Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 25 giugno 2016
Cameron pareva (ed è) un esponente tipico dell’euro scetticismo moderato del partito Tory. Uno da cui non usciva mai una professione di europeismo, ma solo l’esultanza per una eccezione strappata, per uno sconto ottenuto sui fondi da corrispondere, per ogni episodio in cui il punto di vista strategico degli Usa si imponeva grazie all’alleanza speciale con i britannici. Pareva ed era, la sua, solo una nuova edizione della vecchia dottrina di Macmillan. Nel 1960 il primo ministro Tory aveva commissionato un rapporto ai maggiori esperti conservatori, da cui impietosamente risultava il declino del Regno Unito come forza globale, e l’urgenza...
Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi