Espulsioni record in sei mesi, anche Starmer per la linea dura
Niente più deportazioni in Ruanda, certo, e nemmeno vascelli-Guantanamo come la Bibby Stockholm. Il disegno stupido-concentrazionario dei Tories per ridurre l’immigrazione “clandestina” era già stato platealmente cestinato non appena i laburisti di Starmer avevano fatto irruzione nella stanza dei bottoni con le mani prurenti dopo quattordici anni. Ma a qualche settimana dai pogrom anti migranti e islam che hanno messo a ferro e fuoco il paese, ecco la neoministra dell’Interno Yvette Cooper riscaldare la minestra acida dell’“ambiente ostile” di Theresa May.
Ieri, Cooper (inaffondabile postblairiana, moglie di Ed Balls, un ex-potente ex-ministro fortunatamente ormeggiato sine die nei reality e talk-show) annunciava che porterà avanti il piano del precedente governo di riaprire due controversi centri per l’immigrazione nel tentativo di raggiungere il più alto tasso di espulsioni dalla premiership di May. E delle deportazioni intende superare il record: vuole effettuarne oltre 14.500 nei prossimi sei mesi.
Le fanfare del governo hanno annunciato che ci sono già stati nove voli di ritorno dei migranti da quando il Labour è al potere, tra cui il finora più affollato charter di espulsione, con 200 persone a bordo. La ministra ha dirottato 75 milioni di sterline dal piano Ruanda verso il nuovo Border Security Command, l’organismo poliziesco di vigilanza preposto. Che “si sta attrezzando”, dopo che quest’anno il numero di migranti ad attraversare la Manica su piccole imbarcazioni ha superato i 19.000. I piani includono altri 100 nuovi agenti dell’intelligence per colpire le bande di “trafficanti di esseri umani” sui quali si abbatte retoricamente e strumentalmente gran parte dello zelo repressivo del governo.
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Navi Ong, la relatrice speciale Onu all’Italia: detenzioni ingiustificateUn simile andazzo – che non fa altro che corroborare l’“estrema destra” nelle sue paranoie mentre dichiara di voler sottrarre consensi al razzista Reform Uk di Farage – emerge in tutta la sua miseria dopo la consueta operazione di maquillage linguistico: l’uso di irregular al posto di illegal nel connotare sbarchi e arrivi sulle spiagge nazionali (la posizione di “Ministro per la lotta all’immigrazione clandestina” è stata inoltre sostituita da “Ministro per la sicurezza delle frontiere e l’asilo”; il ruolo è ricoperto dall’esponente soft left Angela Eagle). Sotto la cosmesi linguistica, la plumbea policy migratoria: il governo si è impegnato a mettere a disposizione «290 posti letto aggiuntivi per l’espulsione degli immigrati» nei centri dell’Oxfordshire e nell’Hampshire, già chiusi nel 2019 e nel 2015.
Entrambi erano stati riaperti dai Tories nonostante il disgusto locale e le accuse di detenzione immorale. Anche i parlamentari laburisti di sinistra, tra cui John McDonnell, l’ex ministro ombra delle finanze e Diane Abbott, l’ex ombra degli Interni – già entrambi alleati di Corbyn, lei scampata a un recente tentativo di terminarne la carriera – hanno firmato una mozione dei Comuni che si oppone alla detenzione disumana dei migranti nei centri. I due sono stati sospesi dalla direzione del partito per aver osato, assieme ad altri cinque colleghi “di sinistra radicale” protestare contro la mancata abrogazione del limite dei sussidi alle famiglie con un secondo figlio.
Per Amnesty International, Steve Valdez-Symond ha definito “sconcertante” il nuovo pacchetto di Cooper e ha avvertito che un approccio «securitario» potrebbe scoraggiare i veri richiedenti asilo. A detta di Carla Denyer, co-leader dei Verdi, i piani Labour per riaprire i centri di espulsione nell’Hampshire e nell’Oxfordshire sono “scioccanti”.
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