Mosca insiste sulla «bomba sporca» ucraina ma avvia esercitazioni atomiche. Nel pomeriggio di martedì, infatti, si è venuto a sapere che gli Stati uniti hanno ricevuto la notifica ufficiale dalla Russia rispetto ai piani per l’esecuzione di esercitazioni annuali delle sue forze nucleari, denominate «Grom». Fonti americane hanno poi dichiarato di aspettarsi che la Russia effettui lanci di prova, rimarcando il fatto che durante le esercitazioni passate le forze armate del Cremlino hanno effettivamente lanciato missili balistici intercontinentali. «Gli Stati Uniti sono stati avvisati e, come abbiamo sottolineato in precedenza, questa è un’esercitazione annuale di routine da parte della Russia», aveva annunciato il portavoce dell’Aeronautica Militare, il generale di brigata Patrick Ryder, durante un briefing con la stampa.

SECONDO IL «NEW START» (il nuovo trattato sulla riduzione delle armi nucleari firmato da Usa e Russia a Praga nel 2010) attualmente in vigore, in caso di lanci missilistici gli stati sono obbligati ad avvisare in anticipo la controparte. E difatti ieri, come ha riferito il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, il presidente Putin ha presenziato da una sala di controllo a due di queste esercitazioni nel mare di Barents, al Polo nord, e nella penisola di Kamchatka. Durante l’esercitazione si sarebbe simulato «un attacco nucleare massiccio in risposta a un attacco nucleare nemico», come riportato dal Moscow Times.

LA RISPOSTA di Washington non è stata dura, quasi come se la Casa bianca non volesse dare troppo peso alla prova di forza russa. Anche perché, come ha sottolineato il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Ned Price, «mentre la Russia si impegna in aggressioni non provocate e in una retorica nucleare sconsiderata, queste misure di notifica ci assicurano di non essere colti di sorpresa e riducono i rischi di percezione errata». In altri termini, il fatto che (almeno su questo) vi sia ancora dialogo rassicura l’amministrazione americana.

NON SEMBRA esserci stato molto dialogo, invece, nella preparazione dell’Iniziativa sulla lotta alla proliferazione di armi di distruzione di massa (Psi) inaugurata ieri a Roma. Mosca non è stata invitata e la portavoce del ministero degli esteri russo, Maria Zakharova, ha accusato l’Italia di aver «violato il suo mandato di presidente» mostrando un comportamento «ostile» verso il suo Paese. «Questo è un altro attacco provocatorio alla Russia» ha chiosato Zakharova, citata dall’agenzia russa Tass. Tuttavia, poco dopo, è arrivata la smentita della Farnesina, secondo la quale la Russia sapeva già da tempo di essere stata esclusa dal Psi. La portavoce del neoministro Tajani ha dichiarato che «la decisione di non coinvolgere esperti russi alla sessione attualmente in corso a Roma» è stata maturata «d’intesa con i principali paesi partecipanti all’iniziativa» ed era stata «preannunciata alla Federazione russa». Le parole di Zakharova sarebbero, dunque, «del tutto pretestuose».

Sul piano diplomatico registriamo anche le «preoccupazioni» russe per il dislocamento, da parte degli Usa, della 101° divisione aerotrasportata in Romania. Secondo il portavoce del presidente Putin, Dmitry Peskov, tale raggruppamento di truppe costituirebbe un «pericolo diretto per la Russia». Anche nella vicina Moldavia, gli Stati uniti hanno intensificato la propria azione imponendo sanzioni a due oligarchi legati a Mosca (e ora fuggiti), ad altre 7 persone e a 12 entità giuridiche, accusate di essere coinvolte nei meccanismi di corruzione e lobbying del Cremlino sia durante le scorse elezioni sia nella vita politica quotidiana del Paese. Molto probabilmente, l’intento degli Usa è quello di indebolire il più possibile i filo-russi della Transnistria che, ad oggi, costituiscono una minaccia diretta per l’Ucraina e una sponda significativa per Mosca.

AI CONFINI MERIDIONALI del Caucaso, secondo la rivista statunitense Foreign Policy, la Russia starebbe reclutando commandos di combattenti afghani per combattere in Ucraina. La testata cita fonti militari e di intelligence afghane le quali raccontano di membri del Corpo di comando dell’esercito nazionale afghano che avrebbero ricevuto offerte per unirsi all’esercito russo in Ucraina.
Intanto, sul campo continuano i bombardamenti alle grandi città ucraine. In un attacco a una stazione di servizio di Dnipro sono morte due persone, tra cui una donna incinta, e altre 4 sono rimaste ferite.