La Biennale ha presentato ieri le sue articolazioni «dal vivo», ovvero i programmi di musica teatro e danza per il 2022, e come sempre si rimane impressionati, se non «sommersi» dalla folla (circa 600 gli artisti) di bei nomi, e anche dei molti «sconosciuti» al pubblico italiano, che si potranno rivelare bellissime sorprese, come ha spiegato ieri il presidente Roberto Ciccutto in conferenza stampa, nella quale si sono succeduti i responsabili delle sezioni.

LA DANZA ha, con Wayne McGregor direttore, il programma forse di maggior «richiamo». Nel senso letterale che arriveranno a Venezia (dal 22 al 31 luglio) diversi nomi che sono agli assoluti vertici mondiali della loro arte.

A cominciare dal Leone d’oro alla carriera Saburo Teshigawara (una vertigine il ricordo del suo uscire dal bozzolo del suo lenzuolo bianco, qualche anno fa), per arrivare ai sette maestri, tutti al top della coreografia, che daranno movimento ognuno a uno dei Sette peccati capitali, orchestrati da Eric Gauthier: da Sacha Waltz a Sidi Larbi Cherkaoui a Hofesh Shekter tra gli altri.

Dalla Spagna invece giunge il leone d’argento per Rocìo Molina, e spagnola è anche Blanca Li, di cui verrà proiettato il film, premiato a Venezia cinema, su Le bal de Paris, che si potrà vedere appunto in VR.

Mentre anche il turista più distratto e meno danzerino non si perderà, nella domenica conclusiva, la ripresa di quel Craneway Event che Merce Cunningham presentò proprio qui diverse decine di anni fa, e che ora rivivrà per i canali di Venezia con i danzatori su zattere e barche. Impossibile qui nominare tutti gli altri (ma ognuno può farsi il suo programma sul sito labiennale.org, dove tutto è dettagliato).

Lucia Ronchetti per la Biennale musica che dirige, ha preparato anche quest’anno un programma equilibrato nel gusto (conferenze pedagogiche e exploit imperdibili) ma molto pungente nel gusto musicale (dal 14 al 25 settembre). Anche a costo di sfidare la commozione, o di scoprire creazioni del secolo (appena) scorso, che hanno segnato dei passaggi fondamentali.

Premiato con il leone d’oro alla carriera, Giorgio Battistelli offre con Ars Ludi in apertura il suo Jules Verne, ma poi dà la possibilità di godere nuovamente del suo geniale Experimentum Mundi, che segnò la rivoluzione della musica italiana nei primi anni dello scorso decennio 80.

IMPOSSIBILE raccontare il fitto calendario, dove è palpabile la qualità assoluta del progetto. Ma non si può certo trascurare il teatro, che apre il ciclo delle rassegne (24 giugno-3 luglio). Ricci e Forte, i due direttori al secondo mandato, hanno puntato su strade anche assai diverse.

Una protagonista di questa loro biennale sarà di fatto la poesia di Alda Merini: a lei (che forse si sarebbe schernita per tanta sovraesposizione) saranno dedicate l’inaugurazione (con Asia Argento) e la conclusione (con Sonia Bergamasco), ma tutte le sere ci sarà una session a lei dedicata con le allieve dall’Accademia nazionale d’arte drammatica. A guidarle ogni sera Galatea Ranzi, mentre ad accompagnare «tutte quelle signore» per la poetessa scomparsa, sarà la colonna sonora curata da Demetrio Castellucci.

A DARE in palcoscenico l’inaugurazione vera alla rassegna sarà la leonessa d’oro di quest’anno, Christiane Jatahy: la sua O agorà que demora mette in scena niente meno che l’Odissea, ma c’è da fidarsi di lei, che qualche anno fa presentò delle avveniristiche ma non meno struggenti Tre sorelle, la cui storia alternava felicemente brani filmati e scene dal vivo, rimasta una esperienza indimenticabile.

Molti gli altri ospiti, come il sorprendente leone d’argento Samira Elagoz, e poi il ritorno di Caden Manson (anche lui 20 anni fa in Biennale col suo Big Art Group e poi sparito nel nulla), qualche italiano che spopola anche in casa, e qualche presenza «dovuta» come Milo Rau, con spettacoli filmati e dal vivo, che percorre l’impegno civile senza preoccuparsi di farne, di fatto, una formula prevedibile a rischio di asetticità.

Fortunatamente ci sarà la ventata d’aria nuova che ogni anno nasce dalla Biennale College, per ogni forma di spettacolo.