Il Parco dell’energia rinnovabile (www.per.umbria.it), inaugurato nel 2009, è situato nel comune di Guardea (Terni). È uno dei principali centri di ricerca e sperimentazione sulle energie rinnovabili in Italia, ma è anche un esempio di struttura autosufficiente che accoglie visitatori, condivide contenuti, idee, avanguardie, soluzioni concrete per fare in modo che sia possibile una Fair Tech Revolution, cioè che l’individuazione e l’applicazione di una tecnologia giusta per chi vi abita e per il Pianeta possa salvare la sinergia vitale tra l’uomo e la natura, quell’equilibrio che ha permesso sinora di esistere e che va preservata e ripristinata.
Il Parco punta in particolare sul riscaldamento solare e a biomassa (legna e residui di potatura), al rinfrescamento naturale degli edifici d’estate, all’autosufficienza idrica grazie a un efficacissimo sistema di recupero, filtraggio e riciclo dell’acqua piovana. Il tutto integrato con il fotovoltaico e l’eolico.

«È un centro pressoché unico nel suo genere nel nostro Paese», afferma Alessandro Ronca, direttore scientifico del Parco, «dove non solo si studiano e si sperimentano tutte le soluzioni per l’autosufficienza energetica e alimentare e per l’autoproduzione, ma dove tutto ciò è stato anche messo in pratica».

All’interno del Parco si tengono corsi che affrontano diversi temi, quali la sostenibilità, la bioedilizia, l’autoproduzione del cibo e le tecniche di coltivazione rispettose della terra, come la permacultura. È anche un presidio Slow Food della fava cottòra di Collicello e Frattuccia. Si tratta di una specie che sino a qualche anno fa era in pericolo di estinzione e che oggi vede in aumento le superfici destinate alla sua coltivazione in tutto il territorio di produzione.

Il Parco dell’energia rinnovabile aderisce al circuito internazionale dei Wwoof, ospitando gli associati che desiderano trascorrere un periodo presso l’azienda agricola con la formula: ospitalità in cambio di lavoro.