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Elezioni Usa, Springfield nel caos tra fake news e allarmi bomba

Springfield, Ohio - ApSpringfield, Ohio – Ap

Elettorale americana Trump continua a incendiare la campagna elettorale usando i cittadini haitiani emigrati nella cittadina dell'Ohio

Pubblicato 2 mesi faEdizione del 14 settembre 2024

Springfield, Ohio, è una cittadina di 60.000 abitanti che non era mai stata al centro dell’attenzione mediatica globale, fino a quando il ticket repubblicano per le presidenziali 2024 non ha iniziato a parlare di una fake news, data come vera, che girava su Facebook, secondo cui gli immigrati haitiani in quella città mangerebbero gli animali da compagnia dei concittadini statunitensi.

La storia ormai è nota, anche grazie a JD Vance, vicepresidente di Trump che ne ha scritto sui social, e a Trump stesso, che l’ha ripetuta durante il dibattito presidenziale davanti a un’allibita Kamala Harris.

Ne sono nati meme a non finire, ma cosa accade a una cittadina di provincia, quando un ticket presidenziale inizia a spargere una fake news divisiva e razzista che la riguarda direttamente?

Negli ultimi giorni a Springfield si sono rincorsi allarmi bomba che hanno portato a evacuare il municipio e a tenere chiuse le scuole. Giovedì, la polizia di Springfield ha dichiarato che diversi edifici governativi e il municipio erano stati evacuati dopo una minaccia inviata via e-mail quella mattina alle 8.25

Secondo la dichiarazione, anche la Fulton Elementary School e la Springfield Academy of Excellence erano incluse nella minaccia e per questo anche i loro edifici sono stati evacuati.

“Stiamo attualmente collaborando con l’ufficio di Dayton del Federal Bureau of Investigation per identificare la fonte dell’e-mail”, si legge nella nota.

Il sindaco Rob Rue, in un’intervista con lo Springfield News-Sun, ha detto che la persona che ha inviato la minaccia di bomba ha affermato di vivere in città e ha menzionato “problemi di immigrazione haitiana”.

Qualche ora dopo, e nonostante queste minacce di bomba, Trump ha continuato a postare meme legati alla teoria del complotto sulla sua piattaforma Truth Social.

Il pomeriggio, durante un comizio elettorale a Tucson, in Arizona, ha raddoppiato, affermando che “i migranti se ne vanno con le oche della città”.

“C’è un posto chiamato Springfield, Ohio, di cui avete letto – ha detto Trump durante il comizio – 20.000 immigrati haitiani illegali sono piombati su una città di 58.000 abitanti, distruggendo il loro intero modo di vivere. Questa era una bellissima comunità e ora è orribile quello che è successo”.

Subito dopo aver parlato di Springfield, ha aggiunto: “Sono arrabbiato per il fatto che le giovani ragazze americane siano state violentate, sodomizzate e uccise da selvaggi immigrati criminali”, senza fornire alcuna prova di tutte queste affermazioni.

Intanto a Springfield il governatore dell’Ohio Mike DeWine, anche lui repubblicano, durante un’intervista data a Fox News ha usato tutt’altro tono, per dare un contesto alla situazione. DeWine ha spiegato che l’arrivo di 15.000 immigrati provenienti da Haiti è stato “un grande cambiamento” per una piccola città, e ha provocato delle scosse. Ha poi specificato che gli haitiani sono lì legalmente sotto lo status di protezione temporanea che consente ai cittadini stranieri di vivere e lavorare negli Stati Uniti.

“Perché sono venuti? Sono venuti per lavorare”, ha detto DeWine. “Non c’è niente di sbagliato nel fatto che li abbiamo accolti”.

Venerdì, per il secondo giorno consecutivo, il distretto scolastico di Springfield City ha chiuso la Roosevelt Middle School ed evacuato le scuole elementari di Perrin Woods e Snowhill dopo altre due minacce di bombe, e poco dopo anche la Cliff Park High School, una scuola subito fuori dal distretto di Springfield, è stata evacuata per minaccia di bomba.

Il sindaco continua a fare annunci sottolineando che la comunità sta passando un momento difficile, e avrebbe bisogno di “aiuto, non di tensione e odio”. Gran parte di questa tensione si manifesta online.

Il gruppo Facebook “Springfield, Ohio Community”, un tempo era un forum in cui i cittadini pubblicavano suggerimenti sui ristoranti, discutevano della chiusura di negozi e condividevano le notizie locali.

Ora la situazione è precipitata nel caos, da quando la città è diventata involontariamente un punto di discussione politica e un proxy per il dibattito sull’immigrazione.

Post apparentemente innocenti sul gruppo Facebook, ora suscitano discussioni tossiche, insulti e nuove fake news.

Nessuna bomba è stata trovata dopo le minacce, ma secondo Rue nelle mail “c’era un linguaggio negativo nei confronti degli immigrati, nei confronti della gente haitiana, da suscitare sufficiente preoccupazione”.

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