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Due morti nell’attacco sul London Bridge, «Matrice terroristica»

Due morti nell’attacco sul London Bridge, «Matrice terroristica»La polizia sul London Bridge dopo l’attentato – Afp

Paura a Londra L’assalitore, armato di coltello, ha ferito diversi passanti prima di essere ucciso dalla polizia. Indossava una finta cintura esplosiva

Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 30 novembre 2019

Torna il terrore sui ponti londinesi. Due morti, almeno cinque persone accoltellate, alcune gravemente, e vari colpi di armi da fuoco, prima che l’attentatore fosse neutralizzato da alcuni passanti e infine ucciso sul lato nord di London Bridge da un colpo ravvicinato dalla polizia. Tutto è accaduto sotto gli occhi dei passanti, alcuni dei quali si sono appunto lanciati addosso all’attentatore per neutralizzarlo.

È il bilancio, mentre scriviamo si teme ancora provvisorio, dell’attacco terroristico attorno alle due del pomeriggio di ieri a Londra, nella City, il distretto finanziario della parte orientale della città. Un video ampiamente circolato mostra gli ultimi momenti di una scorreria che ha riportato la capitale nel clima di panico del giugno di due anni fa quando – sempre sullo stesso ponte – un altro attacco lasciò otto vittime sul selciato: l’attentatore è immobilizzato a terra da alcuni passanti, uno dei quali si allontana con una grossa lama che gli ha appena sottratto mentre un altro viene allontanato a forza dalla polizia prima che un agente faccia fuoco a distanza ravvicinata. L’uomo indossava una finta cintura esplosiva, non si sa ancora se abbia agito da solo.

Ma London Bridge non sarebbe stato che l’epilogo di una decina di minuti di panico cominciati non lontano, anche se ancora non è stata resa nota l’esatta dinamica. Al momento si parla della stazione metro di Embankment come uno dei teatri dell’attacco, tutta la zona è bloccata dai cordoni della polizia e ieri sera era ancora in corso la lenta evacuazione di migliaia di persone con un intoppo enorme al trasporto pubblico e privato.

La polizia non si pronuncia ancora sui motivi, anche se ovviamente tratta l’accaduto come un attacco terroristico. London Bridge è uno dei ponti più famosi e affollati della città. A quell’ora non era solo pieno d’impiegati dei numerosi uffici e banche circostanti ma anche di turisti, che dal ponte possono fotografare il vicino Tower Bridge e vari altri celebri edifici dello skyline londinese. È delimitato da barriere per impedire che veicoli falcidiassero di nuovo i passanti come nel giugno di due anni fa (e come sul ponte di Westminster nel marzo del 2017), quando due terroristi finirono nell’attiguo Borough Market la propria scorreria di sangue.

La polizia non aveva intelligence di un possibile attacco imminente. L’allerta per la prima volta in due anni era appena stata abbassata lo scorso 4 novembre da severa a sostanziale, il che significa rischio come “probabile” e non più “assai probabile”. Scotland Yard ha annunciato un incremento dei pattugliamenti nelle zone topiche della città. Il premier Boris Johnson e il sindaco Sadiq Khan hanno espresso cordoglio per le vittime e si sono detti ammirati per l’abnegazione dei civili che hanno contribuito a sopraffare l’attentatore. Johnson ha annunciato che sospenderà temporaneamente la campagna elettorale.

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