Dopo quattro mesi di rivolta in tutto il paese, la Repubblica islamica sembra per ora resistere alla tempesta. Le proteste iniziate a settembre, innescate dalla morte di una giovane donna, Mahsa Amini, sotto la custodia della polizia morale, continuano quasi quotidianamente in dimensioni minori dall’inizio. A incidere, oltre alla lotta per i diritti civili, è anche la crisi economica che, insieme all’elevata inflazione, ha notevolmente eroso il potere d’acquisto degli iraniani. L’esportazione di greggio, fonte vitale di valuta forte per Teheran, si è ridotta a 900mila barili al giorno a novembre, ben al di sotto dei massimi raggiunti nel 2018,...