Visioni

Drew McDowall: «La mia performance spirituale come resistenza a questa società»

Drew McDowallDrew McDowall

Musica Figura storica dell'elettronica e del post-industrial, l'artista scozzese - di scena al Robot di Bologna - parla del suo nuovo lavoro

Pubblicato circa 3 ore faEdizione del 20 ottobre 2024

Figura storica dell’elettronica e del post-industrial – ed ex membro prima degli Psychic Tv, poi dei Coil -, lo scozzese Drew McDowall ha di recente fatto tappa a Bologna al festival di musica elettronica Robot dove ha presentato live il suo ultimo album A Thread, Silvered and Trembling. Un disco ritual ambient che si inserisce in un filone di elettronica contemporanea dedita al recupero della sacralità, del misticismo e della trasfigurazione alchemica del reale mediante il sonoro.

Un radicale cambio di prospettiva insomma dai primi lavori del musicista, ma anche dai suoi precedenti dischi solisti come The Third Elix del 2018, passando per Amalga del 2020.

«In realtà, vedo una sorta di continuità con il lavoro fatto coi Coil visto che, anche loro, erano molto interessati a raggiungere stati di alterazione attraverso il sonoro» comincia a raccontare McDowall, «Con questo mio ultimo disco ho voluto dare un suono a certe entità, a dei fantasmi che mi accompagnano da anni, dare voce a quello che non si può esprimere e credo sia il mio lavoro più radicale in assoluto. Ho voluto abbracciare il sacro e cercare il reincantamento in una società sempre più meccanica e algoritmica».

COME SI È VISTO e percepito nel suggestivo Oratorio San Filippo Neri durante la data al Robot, McDowall pone molto l’accento sulla dimensione spirituale della performance, come se volesse attuare una forma di resistenza, una sospensione del tempo nell’epoca della velocità e sottolinearne l’unicità dell’esperienza nell’epoca dell’irriproducibilità tecnica illimitata.

«Per me la dimensione del live permette di riconnettermi con il mondo e la sua gente. Nella mia mente è anche un modo per ricostituire la natura frammentata che osservo quotidianamente. Il live è un’opportunità anche di rallentare questi ritmi folli. Il live per me è uno spazio sacro dove si respira insieme ed è implicito che ci sia anche una dimensione politica nel suonare di fronte a persone che, come me, condividono ideali comunitari e di sostegno reciproco».

Tornando all’ultimo disco, A Thread, Silvered and Trembling è ricco di materiali mitologici: da frammenti biblici a elementi provenienti dal folklore fino all’utilizzo particolare di alcuni strumenti tradizionali come la cornamusa.

NELLO SPECIFICO, McDowall recupera la tradizione del «pibroch», una sorta di genere musicale che dalla fine del ‘500 a metà ‘700 scandiva le giornate dei clan, incitava le battaglie ma soprattutto veniva utilizzato per celebrare i vivi, piangere i morti e accogliere i nuovi nati.

«Crescere in Scozia significa ascoltare costantemente il suono della cornamusa» racconta il musicista «Non era qualcosa che andavo a cercare, era semplicemente lì sullo sfondo. Poi, quando avevo circa 18 anni, ero in un negozio di musica folk a Glasgow e ho trovato un vinile che raccoglieva alcuni “pibroch”. Il disco mi ha colpito istantaneamente, non avevo mai sentito la cornamusa suonata così. Ero affascinato da uno stile così etereo e fluido, che non significa però improvvisato. Negli anni successivi ho sempre pensato di esplorare meglio quel genere, specialmente i «pibroch» «composti nelle Highlands scozzesi dopo l’invasione degli inglesi e l’inizio conseguente della deforestazione: canti funebri per una terra strappata insomma. Così, durante i primi mesi della pandemia nel 2020, ho avuto tempo di tuffarmi nuovamente in quel genere, con la volontà di volerlo adattare alla mia musica. Per quanto riguarda i titoli delle canzoni invece, sì, sono ricchi di riferimenti biblico-mitologici specifici ma criptici al tempo stesso. Volevo lasciare la libertà a chi ascolta di immaginare come proseguire la “storia” dei titoli. Ci sono diversi livelli di lettura per ogni traccia, come ad esempio Out of Strength Comes Sweetness che è sì un riferimento all’enigma di Sansone dell’Antico Testamento ma anche un invito anti-militaristico per i tempi moderni perché, come dice la frase, la forza viene anche dalla tenerezza».

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