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Draghi vola a Washington «L’Europa abbia un ruolo»

Draghi vola a Washington «L’Europa abbia un ruolo»Joe Biden e Mario Draghi – Ap

Casa bianca La missione negli Usa del presidente del consiglio

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 10 maggio 2022

L’ultima volta che Mario Draghi ha incontrato Joe Biden era a Bruxelles, dove si teneva il vertice Nato e del Consiglio Ue. Si era a un mese dall’invasione russa in Ucraina e gli Stati uniti lavoravano per isolare la Russia e sostenere militarmente l’Ucraina. Oggi la situazione è leggermente diversa: l’Europa non mette in discussione l’appoggio al paese attaccato da Putin ma comincia a percepirsi una qualche insofferenza per l’attivismo statunitense. In molti spingono perché la lunga guerra di logoramento che gli Stati uniti vorrebbero venga evitata e che le due parti, aggressori e aggrediti, tornino a sedere attorno a un tavolo.

DRAGHI arriva oggi a Washington. E lì si ferma. Ha in agenda incontri esclusivamente nella capitale ed esclusivamente di carattere politico: non c’è tempo per relazioni commerciali. Trova un paese già proiettato nelle elezioni di mid-term di novembre e cercherà di approfittare della sua linea filo-atlantista per sostenere le ragioni di un ruolo diplomatico per l’Europa e magari ricomporre le tensioni all’interno della sua maggioranza. Draghi rivendica l’importanza del negoziato ma sottolinea che finora è stato Putin a sbarrare la strada a ogni accordo. Di questo parlerà nello Studio Ovale, oltre che di sanzioni alla Russia e di politica energetica. Anche qui, avrà buon gioco a spiegare a Draghi che quella diversificazione che gli Usa auspicano (da realizzare entro due anni) sta procedendo. Il giorno dopo il premier italiano andrà al Congresso, a Capitol Hill, dove vedrà la speaker Nancy Pelosi e i portavoce di repubblicani e democratici.

IN SERATA, prima di decollare per tornare in Italia, sarà all’Atlantic Council per essere premiato come «politico dell’anno» con il Distinguished Leadership Award 2022. L’onorificenza sarà consegnata dal segretario statunitense al tesoro Janet Yellen, che Draghi conosce fin dai tempi della Banca centrale europea e che ha una posizione leggermente diversa da quella di Biden rispetto al blocco del gas russo: sostiene che avrà pesanti conseguenze sull’economia europea. L’Italia punta anche sul peso di queste valutazioni per convincere l’Europa ad accettare un tetto comune sul prezzo delle fonti energetiche, un modo per far valere la propria forza contrattuale.

SI DICEVA delle sfumature sulla diplomazia che iniziano ad emergere in Europa e che attraversano la maggioranza in Italia. Ieri Enrico Letta, segretaria di quel Pd che è la forza politica più vicina a Draghi sul piano della strategia da adottare sulla guerra in Ucraina, ha pronunciato al Corriere della sera un distinguo sui rapporti tra Ue e Usa. «Italia, Francia, Germania, Spagna e Polonia devono muoversi ora, uniti, per la pace – dice Letta – Andare prima a Kiev e poi incontrare Putin. Non dobbiamo farci guidare dagli Usa, l’Europa è adulta questa guerra è in Europa e l’Europa deve fermarla». Anche il leader leghista Matteo Salvini ieri ha ripetuto l’invito alla mediazione formulando i suoi auguri di b uona missione al premier.

L’ALTRO UOMO di fiducia di Draghi è il ministro degli esteri Luigi Di Maio. Che due giorni fa, cosa nient’affatto scontata, ha ripreso la formula usata da Giuseppe Conte sulla necessità di una «escalation diplomatica». «Dobbiamo armarci di diplomazia per riuscire a risolvere questo conflitto» sostiene Di Maio, che in qualche modo si allinea alle posizioni del Movimento 5 Stelle.

PROPRIO IL M5S, prima forza della maggioranza, chiede da giorni in vistosa solitudine che Draghi vada in parlamento a riferire della posizione italiana e degli scenari in evoluzione. Non dovrebbe essere sul tavolo la possibilità che i grillini presentino una mozione sull’invio di armi. Tuttavia, il presidente del consiglio si presenterà in aula soltanto il 19 maggio, a una settimana dal suo rientro da Washington. Per quel giorno, dicono da Palazzo Chigi, era fissato da tempo un question time alla presenza del capo del governo. Conte, che ha sollevato per primo il tema della «postura» dell’Italia all’interno della Nato, dovrà dunque attendere ancora qualche giorno.

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