L’aula di Strasburgo è semivuota e tiepida. Draghi non si scoraggia e sciorina la sua formula per trasformare «una delle più gravi crisi della storia della Ue» in occasione per far fare all’Unione medesima un passo da gigante sulla strada dell’integrazione, sull’onda di quanto già fatto con la pandemia. Servono ora «la stessa prontezza e determinazione, lo stesso spirito di solidarietà». Cosa significhi quello che Draghi battezza come «federalismo pragmatico» lo illustra lui stesso: un ampliamento del fondo Sure messo in campo durante la pandemia per sostenere il mercato del lavoro; un fondo comune come quello che ha permesso i...