Dopo gli sfratti, i Dem vogliono mantenere lo stop ai prestiti universitari
Stati Uniti Battaglia politica intorno al Covid: la Florida, con i casi in crescita, accusa Biden di favorire il virus tenendo aperti i confini, mentre al Congresso i democratici puntano a mantenere la moratoria sui prestiti degli studenti
Stati Uniti Battaglia politica intorno al Covid: la Florida, con i casi in crescita, accusa Biden di favorire il virus tenendo aperti i confini, mentre al Congresso i democratici puntano a mantenere la moratoria sui prestiti degli studenti
Per contenere le infezioni di Covid-19 nuovamente in salita libera è intervenuto personalmente il presidente Joe Biden appellandosi più volte al senso di responsabilità dei cittadini, mentre gli esperti ripetono che se i tassi di vaccinazione non aumenteranno, la variante Delta potrebbe continuare a evolversi.
Quella intorno al Covid-19 è però una lotta ben più politica che altro. Una delle battaglie più accese è quella del governatore repubblicano della Florida Ron DeSantis con Biden. Questo eterno braccio di ferro complica le cose in uno Stato che ha già visto aumentare del 13% i ricoveri per coronavirus rispetto al picco di luglio 2020.
La Florida ha ora più di 12mila pazienti ospedalizzati per Covid, il numero più alto da inizio pandemia, i posti letto nelle terapie intensive hanno ricominciato a scarseggiare. Tutto questo accade alla vigilia della riapertura delle scuole, con il governatore che dice di non avere intenzione di implementare i nuovi requisiti per contrastare la variante Delta.
Niente mascherine in classe, quindi, nessun distanziamento sociale, nessuna richiesta di vaccinazione o test negativo, ma per DeSanctis il problema è un altro: «Biden dice di voler fermare la pandemia, ma se non controlla i confini e permette agli irregolari di entrare in America senza controllo aiuta la diffusione del virus», ha detto il governatore.
A dire il vero al momento per via del Travelban nemmeno i regolari in possesso di visto lavorativo possono entrare negli Stati uniti, da 16 mesi.
Intanto per evitare che in autunno ci sia una quarta e ancora più violenta ondata di infezioni, si stanno muovendo sempre più entità pubbliche e private. Ormai tutte le maggiori compagnie Usa stanno richiedendo l’obbligo di vaccinazione ai dipendenti per poter rientrare negli uffici a settembre, da Netflix a Google a Wallgreen, e si attende a giorni l’annuncio ufficiale del segretario alla Difesa intenzionato a rendere obbligatorio il vaccino contro il Covid-19 per le truppe in servizio attivo.
Sulla scia di New York anche Los Angeles vuole adottare misure simili riguardo al pass vaccinale: il presidente del consiglio comunale Nury Martinez e il membro del consiglio Mitch O’Farrell hanno presentato una legge che «richiede di aver fatto almeno una dose di vaccino per entrare negli spazi al coperto».
Nel mondo dell’intrattenimento le scelte sono personali: l’attore Sean Penn si è rifiutato di tornare sul set della miniserie sul Watergate che stava girando fino a che non si fossero vaccinati tutti e il gruppo punk rock Offsprings ha cacciato il batterista proprio a causa del suo rifiuto del vaccino.
A oltre sei mesi dall’inizio della campagna vaccinale la situazione è lungi dall’essere sotto controllo e questa è la motivazione portata avanti dai Dems al Congresso per richiedere alla Casa Bianca di prolungare il blocco dei pagamenti del prestito studentesco federale.
L’attuale blocco sta evitando a molti studenti di dover effettuare i pagamenti mensili e fissa i loro tassi di interesse allo 0%; la mossa risale ai primi giorni della pandemia e dovrebbe terminare alla fine di settembre. Ma, incoraggiati dall’aver vinto la battaglia sulla moratoria sugli sfratti, i Dems ora vogliono vincere anche quella per gli studenti.
Sugli sfratti è dovuto intervenire il Cdc, Centers for Desease Control, che ha dichiarato che nell’ambito della situazione attuale consentire gli sfratti sarebbe un favore fatto alla pandemia.
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