Documenti trapelati, inganno per Mosca o gola profonda Usa?
Il limite ignoto Sui social i piani segreti per la fornitura di aiuti all’Ucraina in vista della controffensiva. Zelensky convoca una riunione del Consiglio di sicurezza nazionale
Il limite ignoto Sui social i piani segreti per la fornitura di aiuti all’Ucraina in vista della controffensiva. Zelensky convoca una riunione del Consiglio di sicurezza nazionale
Una strana fuga di notizie aumenta l’aspettativa per la controffensiva ucraina. Secondo il New York Times, infatti, all’inizio della settimana è avvenuto un fatto assai peculiare: i piani segreti degli Usa e della Nato per la fornitura di aiuti all’Ucraina in vista dell’imminente offensiva sono stati pubblicati su Twitter e Telegram. Il Pentagono, secondo «alti funzionari dell’amministrazione Biden» che hanno parlato con la testata americana in forma anonima, ha iniziato un’indagine che sembra rivolta anche all’interno degli apparati statunitensi.
I FILE TRAPELATI sotto forma di foto di schermate assomigliano a grafici e tabelle come quelli che si usano durante le riunioni e riportano la data di inizio marzo. Tuttavia non rivelano dettagli su quando, come o dove l’Ucraina lancerà la sua controffensiva, ma parlano di questioni prettamente tecniche legate alla gestione dell’esercito e ad alcuni armamenti, in particolare gli Himars. Si citano i costi di mantenimento di tali sistemi e quella che in inglese di chiama combat readiness (la capacità di entrare subito in azione) di 12 battaglioni ucraini evidenziandone l’impreparazione e le carenze. Un altro punto dirimente sono le cifre: nelle schermate si parla di circa 77mila morti di parte ucraina contro 17.500 russi. Il che è molto distante da ogni statistica considerata attendibile e ha insospettito molti analisti che hanno iniziato a parlare di manipolazione da parte russa prima della diffusione delle immagini. E in questo stesso solco si è inserito il fatto che una tale leggerezza non era mai stata commessa dai servizi statunitensi. Ovviamente per tutti c’è una prima volta, o una prima volta più eclatante, ma forse potrebbe anche trattarsi di una mossa di Washington per ingannare i vertici militari russi lasciando intendere che gli ucraini siano poco motivati e male organizzati. Alcuni siti russi hanno subito sposato quest’ultima ipotesi, ma dare una risposta certa è impossibile al momento.
DAL CANTO SUO, il Nyt vaglia tutte le ipotesi e tiene in considerazione anche l’eventualità che il documento sia autentico ricordando che in più occasioni l’amministrazione Usa ha lasciato trasparire fastidio per l’eccessiva indipendenza dimostrata da Kiev, soprattutto nella preparazione di azioni eclatanti come l’attentato al ponte di Crimea e quello alla figlia di Dugin (che l’Ucraina, si noti bene, non ha mai rivendicato). In secondo luogo potrebbe trattarsi di un vero leak, una fuga di notizie fatta trapelare da un informatore segreto, magari un funzionario o un militare infiltrato o semplicemente contrario all’impegno Usa nella guerra in corso.
NONOSTANTE I DATI diffusi, che il Pentagono non è ancora riuscito a rimuovere del tutto dalla rete, non siano dirimenti, l’amministrazione ucraina si è mostrata molto nervosa a riguardo. Zelensky ha convocato una riunione del Consiglio di sicurezza nazionale dalla quale la cerchia del presidente è uscita con il mandato di negare e irridere. «Negli ultimi decenni, le operazioni di maggior successo dei servizi speciali russi hanno avuto luogo su Photoshop» ha dichiarato il portavoce della Direzione principale dell’intelligence del Ministero della Difesa ucraino Andrii Yusov alla televisione nazionale nel pomeriggio di ieri. La linea è quella che i documenti siano stati «falsificati dalla Russia», in particolare riguardo alle cifre dei caduti, «sottostimando le perdite da parte russa e sovrastimando quelle da parte ucraina» rispetto alla versione originale. Yusov ha inoltre aggiunto che i russi potrebbero aver falsificato i documenti per interrompere o rallentare gli aiuti occidentali all’Ucraina. Ma anche tali prese di distanza potrebbero essere parte di una strategia per confondere il nemico e gettare il proverbiale fumo negli occhi dei generali del Cremlino.
A BREVE NEL SUD dell’Ucraina le condizioni permetteranno ai mezzi militari di avanzare, nell’est bisognerà aspettare ancora un mese circa e sarà dunque il campo a svelare il mistero dell’ennesima questione irrisolta di questa guerra.
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento