Un ospedale colpito a Dnipro, case a Belgorod e Krasnodar, infrastrutture nel Donetsk e altri tentativi a Kiev. È il bilancio di una giornata lunghissima in cui per la prima volta da tempo è risultato palese il nuovo corso della guerra. Non più bombardamenti massicci russi unidirezionali e, soprattutto, niente più Bakhmut.
Nonostante il fronte misuri più di mille km negli ultimi giorni le azioni militari si sono svolte lontano, nelle retrovie ucraine o in pieno territorio russo. Dal lato di Kiev ieri i missili sono caduti su una struttura sanitaria di Dnipro, nell’Ucraina centrale, che ospitava una clinica di psicologia e una di veterinaria. Un bilancio non ancora definito indica 2 morti e 31 feriti, tra cui due «bambini di tre e sei anni». Anche una decina di palazzi limitrofi sono stati danneggiati dall’esplosione. In un video diffuso dal governatore della regione, Sergiy Lysak, si vede il fuoco che inghiotte i tre piani della clinica, che appare quasi distrutta, mentre i vigili del fuoco lottano contro le fiamme.

POCO DOPO L’ATTACCO il presidente Zelensky ha scritto sul proprio profilo Telegram: «I terroristi russi confermano ancora una volta il loro status di combattenti contro tutto ciò che è umano e onesto» e «non ci può essere alcun obiettivo militare in attacchi del genere». Stavolta Mosca non ha risposto prontamente come fa in genere, ovvero spiegando che in realtà si trattava di «obiettivi strategici» che sono stati «tutti colpiti». Tuttavia durante la giornata di venerdì è tornata ad accusare gli Usa di preparare armi batteriologiche in fantomatici laboratori segreti in Ucraina. Potrebbe anche essere questa la scusa che leggeremo a breve sulle agenzie russe.

DALL’ALTRO LATO della frontiera la regione di Bolgorod è stata attaccata, secondo quanto riferiscono le autorità locali, con colpi di artiglieria, di mortaio e droni. Stando al governatore locale, Vyacheslav Gladkov, la città di Graivoron, a circa 7 chilometri dal confine ucraino, è stata oggetto del fuoco ucraino per diverse ore. Il risultato sarebbero diverse abitazioni danneggiate oltre a un gasdotto e una linea elettrica, ha riferito il governatore. Più vicino alla frontiera, anche nei villaggi di Glotovo e Novaya Tavolzhanka sono stati segnalati danni causati da bombardamenti. A inizio settimana proprio la regione di Belgorod era stata oggetto della «controinvasione» dei sedicenti «partigiani russi» della Legione “Libertà per la Russia” e del Corpo Volontario russo. A Krasnodar, a poca distanza dalla zona dove termina il ponte di Crimea, i funzionari locali hanno dichiarato che due droni hanno colpito la città. Il governatore della regione di Krasnodar, Veniamin Kondratyev, ha scritto su Telegram che non ci sono state vittime e che alcuni edifici sono stati danneggiati, ma le infrastrutture essenziali sono rimaste intatte. In quest’area, all’inizio di maggio, i droni (quasi sicuramente ucraini) avevano attaccato per due giorni di fila un’importante raffineria di idrocarburi, originando un incendio di proporzioni gigantesche.