La Disney sta abbandonando i piani per la costruzione di un complesso di uffici e campus per i dipendenti da un miliardo di dollari che doveva sorgere a Lake Nona, Florida, citando le «mutate condizioni commerciali» e le tensioni con il governatore repubblicano Ron DeSantis. Oltre a cancellare la costruzione del progetto, Disney non richiederà più ai dipendenti con sede in California di trasferirsi in Florida. Il piano, infatti, prevedeva il trasferimento di oltre mille dipendenti (per lo più a malavoglia) dalla California meridionale.

LA DECISIONE è stata annunciata mentre la società è in aperta faida con DeSantis e il governatore è prossimo ad annunciare la propria candidatura per la nomination del partito repubblicano nella corsa alla Casa bianca, quindi a sfidare Trump in casa Gop. DeSantis ha preso di mira il distretto speciale della Disney, il Reedy Creek Improvement District, dopo che la società aveva criticato pubblicamente il suo controverso disegno di legge soprannominato «Don’t Say Gay», che limita il dibattito sull’orientamento sessuale e l’identità di genere nelle scuole.

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Lo status di distretto speciale di cui godeva Disney permetteva da decenni alla società di autogovernare le operazioni dei suoi parchi di Orlando. In cambio Disney portava indotto e pagava in tutta l’area le strade e la luce elettrica, al posto dello stato.

Alla fine il distretto è stato lasciato formalmente intatto, ma il suo consiglio, composto da cinque membri, è stato sostituito con persone nominate DeSantis e ribattezzato Central Florida Tourism Oversight District.

DOPO CHE il nuovo consiglio di amministrazione ha votato per annullare i contratti di sviluppo che la società aveva stipulato per garantire i suoi investimenti, Disney ha intentato causa e il mese scorso ha citato in giudizio il governatore per quella che ha definito «una campagna mirata di ritorsioni governative», chiarendo come fossero in gioco 17 miliardi di dollari di investimenti previsti per il Walt Disney World.

Il capo del Partito democratico della Florida ha criticato la «sfrenata vendetta personale di DeSantis contro la Disney» che costa alla Florida 2mila posti di lavoro e milioni di entrate. Mentre gli analisti economici che si chiedono se i cittadini della Florida non stiano pagando un prezzo troppo elevato per le ambizioni politiche di DeSantis che vuole mostrarsi come un candidato più duro di The Donald.