Dio, ordine fai-da-te e tanto odio. Brasile sull’orlo del baratro
San Paolo, 10 ottobre 2018: manifestazione contro Jair Bolsonaro, candidato dell’estrema destra alla presidenza del Brasile – Afp
Internazionale

Dio, ordine fai-da-te e tanto odio. Brasile sull’orlo del baratro

Civiltà o barbarie Estrema destra scatenata, il Paese si avvia al ballottaggio del 28 in un clima di crescente violenza. Appena chiusi i seggi del primo turno, il mestre di capoeira Moa de Katendê è stato ucciso con 12 coltellate a Salvador, reo di aver dichiarato il suo voto per Haddad. Uno stato di cose che non è dovuto solo alla sfida elettorale. Al partito di Lula manca un’analisi seria dei motivi per cui assistiamo al ritorno dei militari al potere
Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 17 ottobre 2018
In vista del ballottaggio del 28 ottobre tra Haddad e Bolsonaro, si assiste in Brasile a un’ondata spaventosa di pestaggi e attacchi contro donne, indios, gay e persino a uccisioni sommarie per motivi politici. Dappertutto scritte razziste, scontri, parole d’ordine aggressive e una scia di odio sui social, insieme alle fake news e ai profili falsi che confondono l’opinione pubblica e i sondaggi elettorali. Ma i toni del confronto politico avevano già raggiunto un discreto tasso di volgarità nel 2015, quando la destra diffuse un adesivo con il viso dell’ex presidente Dilma Roussef su un corpo femminile a gambe aperte...
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