Non è bastata l’irruzione al palazzo del Senato, la sospensione della seduta, il suo spostamento nella vecchia sede istituzionale e neppure le proteste di questi mesi e i tanti dubbi sollevati da diversi punti del dibattito politico. La riforma de Potere Giudiziario in Messico, voluta fortemente dal presidente Andres Manuel Lopez Obrador (Amlo), è passata con 86 voti favorevoli e 41 contrari. Una riforma che porterà all’elezione popolare di 1.600 incarichi governativi, compresi giudici, magistrati e Corte Suprema, che avrà una presidenza rinnovata ogni due anni e il cui mandato dipenderà dal numero di voti ottenuti. La legge prevede che...