Le accuse di brogli – per quanto diplomaticamente espresse – anche da parte di paesi alleati o comunque non pregiudizievolmente ostili al governo bolivariano non hanno indotto Maduro a tenere un profilo basso. Tra l’assedio all’ambasciata argentina e l’esilio forzato del candidato della Piattaforma unitaria Edmundo González Urrutia, il presidente venezuelano, proclamato vincitore delle elezioni del 28 luglio senza uno straccio di prova, continua al contrario a far parlare di sé, sfidando mezzo mondo. DI CERTO, la fuga non proprio onorevole di González in Spagna, motivata quanto si vuole dalla paura di finire in galera, è una chiara sconfitta politica...