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Dietro il segreto niente: 1,2 milioni di americani con il nullaosta top secret

Dietro il segreto niente: 1,2 milioni di americani con il nullaosta top secret

Stati uniti Dimentichiamo Mata Hari e Kim Philby. Ogni anno milioni di nuovi documenti secretati. E alla fine li trovi anche nel garage di Trump

Pubblicato più di un anno faEdizione del 15 aprile 2023

Una volta lo spionaggio era una cosa seria: si rischiava la pelle. Si cercavano notizie da cui dipendevano le sorti dei popoli. Le guerre finivano in un modo o nell’altro secondo l’efficienza dei servizi segreti. Adesso sono nelle mani dei ragazzini sulle piattaforme di videogiochi. Sul serio: questo Jack Teixeira arrestato giovedì nelle foto sembra appena uscito dalla terza media e i piani della prossima offensiva ucraina stavano su Discord, che si autodefinisce “un club scolastico, un gruppo di gamer, una community artistica mondiale, uno spazio in cui è più facile chiacchierare ogni giorno e ritrovarsi più spesso”. Insomma, il bar all’angolo dove ritrovarsi a scambiare le figurine e fumare una sigaretta senza farsi vedere dai genitori.

Nel 1917 i francesi fucilavano Mata Hari, al servizio dei servizi segreti tedeschi. Nel 1941 Richard Sorge, da Tokyo, avvertiva Stalin dell’imminente invasione nazista dell’Unione Sovietica (invano). Nello stesso anno, il servizio segreto inglese riuscì a decifrare le comunicazioni segrete tedesche: il progetto Ultra permise loro, secondo Winston Churchill, di vincere la Seconda guerra mondiale, anche se probabilmente questa era un’esagerazione. Nel 1963 Kim Philby, per decenni la più importante spia russa in occidente, fuggì precipitosamente da Beirut per evitare di essere arrestato dai suoi colleghi inglesi.

Anche lo spionaggio è finito nel globale calderone della politica spettacolo e non è colpa dei film di James Bond, che nelle versioni più recenti della serie appaiono sempre più improbabili e ridicoli con le frenetiche corse in moto di Daniel Craig nei vicoli di Matera.

Per capire come siamo arrivati a questo punto occorre fare un passo indietro. Periodicamente i giornali americani si stracciano le vesti per le fughe di notizie, ma le rivelazioni sono inevitabili se sono più di 2,8 milioni le persone in possesso di un nulla osta di sicurezza (dati dell’ottobre 2017). Di questi più di 1,6 milioni hanno accesso a informazioni riservate o segrete e quasi 1,2 milioni hanno accesso a informazioni Top Secret, come si ricava da una specie di megaelenco telefonico, il rapporto Security Clearance Determinations che il direttore della National Intelligence pubblica ogni anno.

In realtà esistono poi altre 40 classificazioni di livello superiore a Top Secret, in cima alle quali stanno “Majestic”, “Cosmos” e “Luna”. Presumibilmente, le informazioni riservatissime che corrispondono a queste categorie sono disponibili solo per poche persone ma comunque non gruppi veramente ristretti, perché le notizie devono essere raccolte, vagliate, analizzate da esperti del settore, trasmesse alle gerarchie: decine o centinaia di persone.

Uno dei problemi nasce dal fatto che l’ossessione per la sicurezza caratteristica del Pentagono produce la classificazione di parecchi milioni di nuovi documenti ogni anno, il che significa che informazioni poco rilevanti, o semplicemente imbarazzanti per una particolare agenzia, o per l’amministrazione in carica, vengono dichiarate segrete senza una vera necessità. In questo farraginoso sistema gli errori sono frequenti: con ogni probabilità i documenti nelle mani di Donald Trump sequestrati nella sua villa in Florida non contengono materiali esplosivi, mentre le rivelazioni di Edward Snowden nel 2013 sull’esistenza di un sistema di spionaggio sistematico a danno dei cittadini americani erano veramente sconvolgenti e quindi non avrebbero dovuto cadere delle mani di un semplice consulente esterno qual era all’epoca Snowden.

Lo stesso per il caso Teixeira: anche ammesso che il giovane aviere sia stato abilissimo, informazioni come i piani per l’offensiva ucraina delle prossime settimane o il fatto che l’intelligence americana spia gli alleati non avrebbero dovuto essere così facilmente raggiungibili, se non altro per evitare tempeste diplomatiche con gli alleati (già qualche ano fa si era scoperto che la Cia intercettava il telefono dell’allora cancelliere tedesco Angela Merkel).

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