Al secondo tentativo in meno di due mesi, il Congresso peruviano è riuscito a destituire il presidente Martín Vizcarra per «incapacità morale permanente», una figura costituzionale sufficientemente vaga da poterci infilare un po’ tutto. Lo ha fatto – con 105 voti a favore e solo 19 contro e quattro astensioni – a soli otto mesi dalla scadenza del suo mandato, con elezioni presidenziali già fissate per aprile e durante una crisi sanitaria ed economica senza precedenti nella storia del paese, tra i più colpiti al mondo dalla pandemia. E lo ha fatto con i voti dei parlamentari del fujimorismo, che...