Valerio De Stefano, docente di diritto del lavoro all’università di Lovanio, tra i maggiori esperti di «Gig economy» in Europa, commenta le motivazioni della sentenza del tribunale di Torino che, l’11 aprile scorso, ha negato a sei ciclo-fattorini di Foodora il riconoscimento dello status di “lavoratori subordinati”. “Tale riconoscimento, nel nostro sistema, è l’unico modo per avere accesso ai diritti dei subordinati – afferma De Stefano – C’è sempre da passare da qui se si vuole la tutela lavoristica. Visto che è stata fatta una causa individuale, era un percorso obbligato. Viene però da pensare che, siccome i lavoratori ritenevano...