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De Petris: «Leu mai in esecutivi di larghe intese. Con M5S solo qualche tema comune»

De Petris: «Leu mai in esecutivi di larghe intese. Con M5S solo qualche tema comune»La senatrice Loredana De Petris

La proposta di Grasso La senatrice: non c’è nessuna disponibilità a governi di scopo, le leggi elettorali le fa il parlamento, noi siamo nati per ostacolare le larghe intese, non per facilitarle

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 1 marzo 2018

Senatrice Loredana De Petris, Liberi e uguali è disponibile a un governo di scopo con Renzi e Forza italia?

Siamo assolutamente contrari e indisponibili a un’ipotesi di larghe intese, abbiamo impostato tutta la campagna elettorale su questa linea.

Ieri però ieri il presidente Grasso ha detto che se ve lo chiedesse il presidente Mattarella, per fare la legge elettorale, non direste di no.

Non c’è nessuna disponibilità a governi di scopo. Le leggi elettorali peraltro le fa il parlamento.Siamo nati per ostacolare le larghe intese, non per facilitarle. Non potremmo appoggiare in nessun modo Gentiloni: tutto il nostro programma è di cesura forte con il suo governo. Ed è inutile che oggi ci venga presentato come il volto umano del governo Pd. Altri hanno dato la loro disponibilità, come Emma Bonino, che ora va di moda anche i certi ambienti di sinistra.

Dice Gentiloni, ’un governo governa’. Se consentiste di far nascere un governo, non potrebbe avere il solo scopo della legge elettorale.

Lo ridico? Non siamo disponibili a nessun Gentiloni-bis. Altro è dire: si rivota subito o facciamo un tentativo per una nuova legge elettorale? Facciamo un tentativo. Del resto noi sul Rosatellum tentiamo anche la strada dei ricorsi.

Anche su un eventuale governo con M5S in Leu ci sono opinioni diverse: Grasso possibilista, Boldrini contraria. Lei?

Abbiamo condiviso alcune battaglie, come il reddito di cittadinanza. Vogliono cancellare il jobs act? Anche noi. Ma per Di Maio la patrimoniale è una tassa illiberale. Né possiamo sottovalutare le loro posizioni sull’immigrazione. Su temi così siamo incompatibili. Dunque su alcuni punti programmatici i nostri voti potrebbero esserci. Ma parliamo di punti. Non di un governo con loro.

Quanto ai valori, M5S non era in piazza con voi contro il fascismo. Che significa?

Che sono trasversali, coltivano l’equivoco del post-ideologico come una macchina acchiappa-voti per pescare elettori di qua e di là. Dimenticano che la Carta è antifascista. Su questo siamo su fronti opposti.

Che pensa di una lista di ministri mandata per mail al Quirinale?

Pura propaganda, per avvalorare la tesi che hanno i numeri per governare. In queste ore in tanti fanno giochini così. Il Pd per esempio usa il disco rotto sul voto utile che però paradossalmente produce il risultato di alimentare l’idea che i 5 stelle sono l’unica barriera contro le destre, visto che la percezione diffusa è che il Pd è fuori partita nella maggior parte dei collegi uninominali. Consiglierei il Pd di smetterla.

Se il Pd è fuori partita, Leu che partita gioca?

Quella di ricostruire un progetto di sinistra. Dalle urne si può riaprire una partita anche nelle dinamiche interne al Pd, con altre fuoriuscite. Ma il vero punto è ridare la fiducia a una larga parte del popolo della sinistra che si è sentito tradito.

Leu è partita con un certo successo di opinione pubblica. Qualcosa ora si è inceppato?

Sapevamo che era una campagna elettorale difficile, tutta giocata su chi la spara più grossa. Le proposte serie come le nostre rischiano di non aver voce. Di lavoro quasi non parla nessuno. Né dei temi veri di un paese in difficoltà. Se però il riferimento ai sondaggi, conservo quelli della fine del 2016 che davano il sì al referendum avanti. Ci sono ancora moltissimi indecisi. Noi ci rivolgiamo a loro. E agli incazzati contro la buona scuola e il jobs act: con noi si può dare una possibilità a una sinistra moderna, ecologista.

Avete detto che dopo il 4 marzo Leu va avanti. Fate sul serio o è solo una risposta a chi vi attribuisce già future rotture?

Facciamo sul serio. Perché se vogliamo costruire un progetto forte, radicato e di sinistra, lo dobbiamo dire adesso. E cominciare a mettere le radici, sperando che possa essere punto di attrazione per quelli che in questa fase non ci sono stati.

A proposito: quanto vi disturba la lista di Potere al popolo, alla vostra sinistra?

A me dispiace che si sia prodotta una divisione. Ognuno faccia la sua partita. Ma dovremmo tutti cercare di rafforzare  l’idea che questo paese e i suoi lavoratori non si possono permettere che la sinistra sia inutile o inessenziale. Spero che con alcuni si possano riannodare i fili. Corbyn,  Podemos, in Europa c’è fermento. Sarebbe incredibile che la sinistra italiana fosse destinata a piccole cose, o alle sue eterne divisioni.

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