Lo sciopero previsto per la cerimonia di apertura delle Olimpiadi, al momento, è confermato. Lo fa sapere la Sfa-Cgt, il comparto del sindacato francese che si occupa di spettacolo. A movimentarsi sono danzatori e danzatrici, che protestano per le condizioni contrattuali riservate a circa trecento interpreti giudicate «vergognose». È la differenza di trattamento, in particolare, ad indignare: su circa tremila artisti ingaggiati per la cerimonia del 26 luglio, alcuni saranno ospitati a Parigi con copertura completa delle spese mentre agli altri – e nello specifico ai più precari – viene chiesto di arrivare e di soggiornare nella capitale a proprio carico. Inoltre, i diritti di diffusione televisiva vanno dai «60€ degli intermittenti dello spettacolo fino ai 1610€ degli stipendiati che hanno potuto beneficiare di una negoziazione collettiva fruttuosa» recita un comunicato del sindacato.

CHE I PERFORMER vogliano fare sul serio lo hanno dimostrato ieri, quando si è svolta una prova generale della cerimonia che, peraltro, sarà piuttosto atipica: per la prima volta non si svolgerà in uno stadio ma lungo un percorso di sei chilometri dal Berges de la Seine, un parco che costeggia la Senna, fino alla Tour Eiffel. Come riporta «Franceinfo», circa 150 danzatori e danzatrici ieri non hanno partecipato alla prova e hanno scelto di spiegare le ragioni della protesta in un’azione a due passi da Notre-Dame: si sono raggruppati e hanno tenuto il pugno alzato verso il cielo per una decina di minuti. «Volevamo manifestare il nostro malcontento oggi perché la prova era un momento importante» ha dichiarato uno dei partecipanti.
A soli tre giorni dalla cerimonia di apertura la Cgt chiede a gran voce un tavolo, fino ad ora negato: la società che gestisce l’evento, Paname 24, ha dichiarato di pagare tutti gli artisti nel rispetto dei contratti. Rischieranno di rovinare il grande evento di venerdì?