Spinti da Minsk e respinti da Berlino. In balìa di ciò che accade sulla linea di frontiera che divide la Germania dalla Polonia, tra i boschi del Brandeburgo e il fiume Oder, dove se va bene si viene fermati dall’esercito di poliziotti inviato dal ministro dell’Interno, Horst Seehofer, e se va male ci si rompe la testa sulle spranghe dei neonazisti a caccia di stranieri. Per i migranti la via di fuga che parte dalla Bielorussia e finisce a 100 chilometri da Berlino è il corridoio della paura, esattamente come nei Balcani. Con la differenza che la guerra ai profughi...