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Da Ponte nelle Alpi a Modugno, i comuni virtuosi d’Italia

Nella primavera del 2019 si tengono le elezioni per il rinnovo di ben 3.835 amministrazioni comunali, quasi la metà dei Comuni italiani. Si vota anche in 5 capoluoghi di regione, […]

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 14 marzo 2019

Nella primavera del 2019 si tengono le elezioni per il rinnovo di ben 3.835 amministrazioni comunali, quasi la metà dei Comuni italiani. Si vota anche in 5 capoluoghi di regione, e in 22 capoluoghi di provincia.

Chi volesse farsi un’idea sui contenuti dei programmi elettorali che dovrebbero sottoscrivere candidati pienamente consapevoli di trovarsi nel 2019, può farlo guardando un documentario: si chiama Sogni Comuni e lo firma il regista Alessandro Scillitani, supportato dalla voce fuori campo dello scrittore e giornalista Paolo Rumiz. È un «viaggio nelle amministrazioni virtuose», un reportage che dal Nord al Sud racconta utopie concrete. «Con questo film forniamo le prove, gli esempi concreti: per un nuovo modo di intendere il buon governo, il buon vivere» spiega Marco Boschini, che è coordinatore dell’Associazione Comuni Virtuosi e colui che questo documentario l’ha pensato e proposto a Scillitani e Rumiz. E non pensiate che i Comuni Virtuosi siano necessariamente piccoli: c’è anche Parma, 195 mila abitanti, tra gli associati, che in tutto sono 115, e della rete fanno parte anche altri capoluoghi di provincia, come Bergamo, Forlì e Trento, che è tra l’altro una delle dodici realtà toccate dalla troupe, per parlare di mobilità sostenibile.

Il racconto si apre sul volto di Ileana Schipani, che è la sindaca di Scontrone, un paese di 600 abitanti in provincia dell’Aquila. La sua «rivoluzione» è quella di un escavatore che ha cancellato le sponde in calcestruzzo che ingabbiavano il corso fiume Sangro, restituendo spazio al corso d’acqua. I lavori sono partiti nell’estate del 2016. Le gabbie, ormai ammalorate, erano lì dagli anni Ottanta, e avevano trasformato il Sangro in una specie di canale. Di cemento. Stop al consumo di suolo anche a Borgarello, alle porte di Pavia: qui nel 2016 l’amministrazione guidata da Nicola Lamberti ha revocato il Piano di governo del territorio in vigore, cancellando la possibilità di urbanizzare ben 38 ettari di terreni agricoli. In particolare, lo stop ha riguardato un nuovo centro commerciale, lungo la ex Statale 35, un’arteria a rischio di congestione, perché chiusa tra il Naviglio e il Navigliaccio. «Molto probabilmente, tra qualche anno quell’immobile sarebbe diventato una nuova area dismessa, che non verrà mai bonificata e quindi mai tornerà all’agricoltura; nell’immediato, la sua realizzazione avrebbe avuto un forte impatto sulla viabilità» mi aveva spiegato il sindaco, intervistato per Altreconomia, nel 2017.

Nel film di Scillitani e Rumiz ci sono tanti altri temi, però. Quello dei rifiuti, ad esempio, che porta ad incontrare comunità e dialetti diversi. C’è il Comune di Ponte nelle Alpi, in provincia di Belluno, che da anni guida la classifica di Legambiente dedicata ai Comuni ricicloni, che premia la percentuale di raccolta differenziata e la riduzione della produzione di rifiuti solidi urbani. Un primato nato da una sfida: la comunità ha risposto così alla minaccia di realizzazione di una mega discarica all’interno di una ex cava, come racconta l’assessore Ezio Orzes. Poi c’è Modugno, che è in provincia di Bari: le telecamere indugiano sull’organizzazione del servizio di un’isola ecologica, dando voce ad operatori e cittadini. Perché il «processo virtuoso», se innescato, tocca tutti.

Più avanti si parla anche di legalità, e le riprese si spostano a Isola del Piano, nell’urbinate. Su un bene confiscato e ri-attivato, nel paese in cui è nato il biologico in Italia, con l’esperienza di Gino Girolomoni. Politiche virtuose non possono prescindere dalla legalità, che passa dalla trasparenza, dall’informazione e dalla partecipazione attiva della comunità, spiega il sindaco Peppino Paolini, da novembre anche presidente della Provincia di Pesaro e Urbino. Gli esempio di Melpignano (LE) e Gravellona Lomellina (PV) raccontano invece la centralità del patrimonio e della cultura, elementi fondamentali per costruire un turismo slow di qualità.

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