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Da Kramatorsk a Orikhiv l’Ucraina torna a contare le sue vittime

Da Kramatorsk a Orikhiv l’Ucraina torna a contare le sue vittimeUn palazzo colpito da un missile a Kiev – Foto di Alessandro Parente

Il limite ignoto Dmytro Kuleba: «Dopo Prigozhin altri sfideranno il Cremlino»

Pubblicato più di un anno faEdizione del 28 giugno 2023

Il destino incerto della Wagner e del suo fondatore agita i vertici ucraini che però oggi devono tornare a contare le vittime dei bombardamenti. A Kramatorsk, la capitale del Donetsk ucraino, è stata colpito un ristorante durante la serata di ieri uccidendo diverse persone. A Orikhiv, il nuovo centro operativo dell’avanzata a sud di Zaporizhzhia, gli ordigni hanno colpito degli edifici residenziali lasciando a terra altre vittime. A Kremenchug, dove un anno fa i missili russi avevano causato una strage in un centro commerciale, è stata colpita una cooperativa agricola. Intanto Kiev annuncia «avanzamenti in tutte le direzioni» e continua a reclamare l’ingresso nella Nato. «Ci sono tutte le ragioni per un invito politico all’Ucraina ad aderire all’Alleanza. C’è piena comprensione delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina fino al momento dell’adesione», ha scritto il presidente su Telegram.

L’unico della cerchia di Zelensky a esprimersi chiaramente sul futuro della Wagner è il ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba, lo stesso che aveva dichiarato che «qualsiasi problema in Russia è nell’interesse di Kiev». In un’intervista alla Cnn, Kuleba ha detto: «Per noi, è sempre stato abbastanza ovvio che fosse solo una questione di tempo prima che qualcuno in Russia osasse sfidare Putin. Perché abbiamo visto come il suo potere e la sua autorità si stiano riducendo e come la Russia stia entrando in un periodo di disordini molto difficile. Quindi Prigozhin è solo il primo che ha osato, ma non ho dubbi che altri seguiranno in un modo o nell’altro».

Prima dell’avverarsi delle speranze di Kuleba, tuttavia, la guerra non cala d’intensità. In uno dei pochi ristoranti aperti nella roccaforte ucraina di Kramatorsk, a meno di 80 km da Bakhmut, un missile è caduto sul Ria. Il locale è frequentato principalmente da militari e giornalisti, di rado si vedevano anche coppiette agghindate nel tentativo di vivere una serata normale. Dai video che le nostre fonti ci inviano si vedono chiaramente diversi corpi coperti dai teli isotermici al suolo, ma i funzionari ucraini non hanno ancora pubblicato il numero ufficiale delle vittime. Ieri, inoltre, l’Onu ha pubblicato un rapporto nel quale sostiene di aver «documentato l’esecuzione sommaria di 77 civili mentre erano arbitrariamente detenuti dalla Federazione Russa».

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